Un bambino chiamato Natale è un film del 2021 diretto da Gil Kenan, basato sull’omonimo romanzo di Matt Haig. Una commedia di stampo fantasy in cui troviamo attori di spicco come l’intramontabile Maggie Smith, Henry Lawfull, Jim Broadbent, Zoe Colletti, Sally Hawkins, Michiel Huisman.
Un bambino chiamato Natale – Trama
Un’anziana zia racconta una storia a tre suoi nipotini. È il racconto di un re che cerca di dare speranza al suo popolo, pur non sapendo come fare. Un gruppo di valorosi cittadini si mette alla ricerca del villaggio leggendario degli elfi, convinti che questo riporterà la gioia all’intero villaggio. Tra gli esploratori vi è anche Joel, il padre di Nikolas.
Mentre il genitore è in viaggio, il bambino viene affidato alle cure di una sadica zia. Dopo aver trovato la piantina che conduce al famoso villaggio degli elfi, Nikolas decide di partire per raggiungere il padre. Sarà un cammino pieno di ostacoli, che lo condurrà a conoscere personaggi magici e a costruirsi un futuro.
Recensione
Un film ricco di avventura, buoni effetti visivi e buoni propositi. Un Santa Claus inedito, giovanissimo, che davvero non ti aspetti. Se mi è piaciuto? La performance del giovane attore non è stata male.
Gli altri interpreti a partire dalla grandiosa Maggie Smith (Harry Potter), sono stati tutti credibili e hanno arricchito di valore questo film. Ovviamente il messaggio principale è la speranza, l’amore e la voglia di donare al prossimo, cosa che non tutti al mondo sono in grado di fare, non davvero almeno.
Si dice che l’amore non si compra ed è così, ma un dono fatto con il cuore è senza dubbio un bellissimo modo per dire ti voglio bene a chi si ama, soprattutto a Natale.
Il nostro piccolo Nicholas prima di diventare il signore del polo nord o in questo caso del regno degli elfi, ne ha vissute di tutti i colori. Si dice che i contrasti rafforzino lo spirito e il nostro protagonista non fa eccezioni.
Dovrà vivere la perdita degli affetti più cari, una zia insopportabile, tante peripezie durante il viaggio verso Nord, poi lo scontro idealistico con Madre Vodol (Sally Hawkins) direttamente da Shape of water, che qui è stata ben poco simpatica.
Viene da pensare a un bel conflitto con le figure femminili poi smentito in seguito. Ovviamente il piccolo Nick ha una figura di riferimento molto forte, che è quella del padre, lo abbiamo già visto nel trono di spade come Daario Naharis. Michiel Huisman e non è stato facile da immaginare come un padre, ma è riuscito nell’intento, anche se un ruolo d’azione gli si addiceva di più.
Carino il regno degli elfi con i loro modi e costumi bizzarri, mi hanno strappato qualche risata.
In definitiva
Una pellicola sicuramente piacevole che non definirei un grande cult da tramandare ai posteri, ma tutto sommato carina e adatta a tutta la famiglia. Buona per il periodo natalizio e come è giusto che sia ci ispira e ci invita a essere coraggiosi, speranzosi e a lanciarci sempre nelle sfide più ardue per le più nobili motivazioni.
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