Storia di una ladra di libri (The Book Thief) è un film del 2013 diretto da Brian Percival. Rappresenta l’adattamento cinematografico del romanzo del 2005 La bambina che salvava i libri, scritto da Markus Zusak. I protagonisti sono Sophie Nélisse, Geoffrey Rush ed Emily Watson. Attualmente è disponibile sulla piattaforma Disney+.
Storia di una ladra di libri – Trama
Germania, gennaio 1938. Liesel Meminger è una bambina di nove anni in viaggio con la madre e il fratellino, Werner, su un treno diretto alla città di Molching. Durante il viaggio, il piccolo Werner muore.
Il bambino viene seppellito in un cimitero accanto alla ferrovia; durante il funerale, Liesel si appropria di un libriccino, il Manuale del Becchino, perduto da uno degli addetti alla sepoltura.
Successivamente, la bambina viene data in adozione ad Hans e Rosa Hubermann. Hans è un uomo gentile che fa l’imbianchino, ma non trova lavoro perché non vuole iscriversi al Partito Nazista; Rosa, ha un pessimo carattere, anche se in fondo possiede un cuore d’oro, e mantiene gli Hubermann lavando il bucato alle famiglie abbienti di Molching.
Liesel fa anche la conoscenza di Rudy Steiner, il suo simpatico ed esuberante vicino di casa, più grande di lei di otto mesi. Durante il suo primo giorno di scuola, Liesel rivela di non saper né leggere né scrivere e viene presa in giro dai compagni di classe; quando uno dei ragazzi, il prepotente Franz Deutscher, la sfida a leggere un libro, Liesel perde le staffe e lo picchia davanti a tutti, guadagnandosi il rispetto dei compagni e di Rudy. Quella sera, Hans scopre che Liesel è analfabeta e le insegna a leggere usando il Manuale del Becchino. Nel cuore della bambina nasce così un’irrefrenabile passione per la lettura.
Recensione
Nonostante si tratti di una pellicola e di un libro non recenti, non mi ero mai avvicinata a questa storia prima di oggi. Mi è piaciuta così tanto da essermi pentita di non averlo mai visto prima.
La prima cosa interessante è che la voce fuori campo che inizia a narrare le vicende della pellicola si rivela poi essere niente poco di meno che la Morte. Costei racconta come si senta misteriosamente affascinata dagli esseri umani e si prenda perciò l’impegno di osservare, di tanto in tanto, la vita di qualcuno di loro come nel caso della piccola protagonista Liesel.
La sceneggiatura è molto ben delineata, le scenografie e la fotografia sono impeccabili. Ottima interpretazione da parte di tutti gli attori, in particolare applaudo i giovani protagonisti. Non si tratta della solita storia di guerra o di deportazioni, ebbene c’è sempre sullo sfondo il dramma dei bombardamenti, la denuncia contro il nazismo e l’antisemitismo, ma oltre a questo emerge la passione per le parole.
Le parole sono la catarsi dell’anima o meglio come dice Max Vandenburg:
“La memoria è lo scriba dell’anima. Sai chi lo ha detto? Un uomo chiamato Aristotele.”
E da questo momento, la piccola e sfrontata Liesel prende in parola l’amico e ruba libri, scrive, racconta e legge a più non posso, dando libero sfogo a una passione che mai la lascerà, fino al suo ultimo giorno.
Nonostante gli eventi a volte poco lieti e il finale drammatico, non manca il senso di speranza e felicità che si prova per le piccole cose. L’importanza per la semplicità che da valore e colore alla vita.
Non mancano i significati profondi, il coraggio e il valore per gli affetti che rendono questa storia affascinante, lieta. In definitiva è un film assolutamente di alto pregio. Lo consiglio vivamente a tutti e con esso anche il libro da cui è tratto.
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