Come sarebbe svegliarsi una mattina e scoprire che il mondo per come lo conosciamo non esiste più? È questo che accade nel racconto lungo di L. Filippo Santaniello, pubblicato dalla Delos Digital per la collana The Tube Exposed. Parlo della novella Country Zombie Apocalypse.
Country Zombie Apocalypse – Trama
Nella campagna umbra, tra chiamate d’emergenza, cascine infestate di morti viventi e teste che saltano come tappi a Capodanno, scopriamo le sanguinose avventure di Alessandro e suo nonno Igino, alle prese con l’Apocalisse zombie più spassosa che sia mai stata raccontata.
Recensione
“Come da prassi le ha risposto nonna Clotilde con l’ormai collaudata formula da centralino: «Al Crepuscolo, esperto in ritornanti, come possiamo aiutarla?»”
Alessandro e suo nonno Igino sembrano due persone qualunque, un nonno e un nipote che condividono lo stesso tetto, sotto la sorveglianza benevola della nonna. Eppure, qualcosa nel mondo è cambiato, il nonno ormai fatica a non farsi un cicchetto tutte le sere, e Alessandro ha smesso di guardare quei vecchi film spaventosi che un tempo gli piacevano tanto.
Nuove condizioni di vita richiedono nuove professioni, e così Alessandro ha inventato per sé e per il nonno una nuova maniera di tirare avanti, un’impresa che li tiene sempre impegnati: uccidere i ritornanti e rispedirli al cimitero.
Ma chi sono i ritornanti? Be’, parliamo di organi marci, putrefazione, denti neri che vanno in cerca di carne fresca. Ebbene sì, l’Apocalisse zombie è arrivata in Italia. Roncole, troncarami, forconi e vanghe diventano gli attrezzi del mestiere, ottimi per spiccare teste e trapassare cervella. Solo così infatti i morti viventi tornano finalmente al loro stato di morte completa.
Parere personale
Country Zombie Apocalypse è una storia un po’ pazza. L’autore è stato molto bravo a renderla cruda, senza fronzoli, e anche un filino disgustosa, proprio com’è giusto che siano questo tipo di racconti. Le scene d’azione sono vivide e ben studiate, e non manca quella punta di raccapriccio mista a battute di spirito dal sapore vagamente campagnolo.
Per essere un racconto lungo, di sole 43 pagine, credo sia un lavoro ben riuscito, che cattura l’attenzione del lettore con i suoi dettagli e lascia il retrogusto acidulo-piccante della mostarda, che tanto piace alla nonna di Alessandro.
Tuttavia, alcuni momenti della narrazione paiono un po’ discontinui. Forse creando un maggior background e ampliando il range di avventure di Igino e Al, la storia avrebbe acquisito più completezza. Country Zombie Apocalypse potrebbe diventare una storia a puntate? Chi lo sa, consiglio all’autore di prendere in considerazione l’idea! A me piacerebbe leggere altre avventure di Al Crepuscolo, esperto in ritornanti.
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