Direttamente dall’album Pitch Black Sunset, che segna il loro debutto in casa Napalm, gli Hellfreaks pubblicano il video ufficiale di Rootless Soul Riot.
Con questo album si mostrano degni di essere gli esponenti una una nuova generazione della musica metal.
Rootless Soul Riot
Il brano si mostra subito con una sonorità energica e incalzante. Le note mostrano una chiara verve punk con una batteria e una una chitarra in grado di trascinare l’ascoltatore. La cantante Zsuzsa “Shakey Sue” Radnóti, all’interno di questo videoclip, incarna la frustrazione di essere giudicata e intrappolata dalla propria origine e adattabilità.
‘Rootless Soul Riot’ è l’ultimo e il primo videoclip per celebrare l’uscita del nostro nuovo album ‘Pitch Black Sunset’. Questo brano è stato il primo video registrato per questo album ed è l’ultimo ad essere pubblicato dalla tracklist… per ora.
Già ai tempi delle scuole superiori, abbiamo sempre sentito un profondo cameratismo per gli emarginati, gli strani e i perdenti, chiunque non fosse considerato cool. Quella era la nostra gang. Quelle erano le nostre persone. Ci siamo avvicinati a loro perché erano quelli che spiccavano, a differenza dei ‘ragazzi cool’ che avevano troppa paura di abbracciare l’unicità.
Ai nostri occhi, le anime vere e i cuori genuini erano i weirdo come noi. Ecco perché la nostra band, THE HELLFREAKS, porta il nome significativo e lo considera un emblema d’onore. Con la mano sul cuore, tutti noi abbiamo trovato rifugio nella comunità della musica metal, punk o hardcore perché abbiamo rifiutato la conformità e ci siamo impegnati a vivere la vita secondo le nostre regole e ad essere diversi personalmente e musicalmente.
Potremmo non aderire a nessuna norma sociale e sicuramente non ci adattiamo a un solo genere musicale, ma abbiamo fatto di tutto per essere diversi perché è quello che siamo.
The Hellfreaks su Rootless Soul Riot
Pitch Black Sunset
L’album “Pitch Black Sunset” si apre con i distintivi sing-along-screams di Radnóti su “Old Tomorrows”, per poi rendere il ritmo più frenetico con un punk frenetico mescolato a ritmi metal groovy.
THE HELLFREAKS rimangono fedeli a loro stessi evitando di diventare statici o pretenziosi, come dimostra “Weeping Willow“, che si sviluppa attraverso interpretazioni più moderne del metal e interludi elettronici. Con le sue delicate voci pulite e gli inquietanti suoni delle corde della chitarra, la canzone cambia atmosfera continuamente prima di prendere una svolta inaspettata verso un inno core dirompente.
Come nella storia di Jekyll e Hyde, il ritmo muta e la band rivela il suo lato furioso con “Hit Me Where It Hurts”, guidati da un rock elettronico in cui linee di chitarra distorte e ritmiche danno il ritmo a incisivi beat metalcore.
Segue l’inquieta “Chaos”, dove linee thrash si fondono con un metal intriso di pop-punk, per poi concludersi con un assolo degno di Tom Morello. “Body Bag” è invece un brano di totale contrasto con la sua vibrazione diretta e schietta dello skate punk degli anni 2000 che i fan del genere hanno sempre desiderato.
THE HELLFREAKS mostrano un’abilità musicale individuale per ognuno dei loro membri, fondendo riff possenti con ritmi incisivi e grida altamente aggressive, mentre le linee vocali agrodolci invocano un cantato piacevole.
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