Sidney Sibilia reduce dall’imminente successo, Mixed by Erry, si svela sul palco del Giffoni Film Festival di fronte alla curiosa folla dei ragazzi. Le loro domande sono sorprendentemente attente e curate. Chiedono consigli cercano significati non sempre immediati e si mostrano profondi conoscitori della produzione del giovane regista. Qualcuno addirittura trova il coraggio di consegnare una pennetta contenente una sceneggiatura out piccolo corto e il registra promette che guarderà tutto.
Sidney Sibilia e il ritorno alle origini
Sibilia è salernitano e confessa che senza il Giffoni non sarebbe mai preso la strada che lo ha portato dove si trova adesso.
Sono stato qua che avevo forse sette anni. Ma le cose che ho visto me le sono come tatuate.
Le storie mi hanno sempre incantato ed il cinema, se sei di Salerno come me, potevi e puoi incontrarlo solo qua.
Se faccio questo lavoro è perché qui mi innamoravo delle storie e di chi le raccontava.
E subito la sua mente torna alle origini raccontando le prime imprese, sembra un gioco di parole, dietro la macchina da presa.
Ho cominciato a fare il regista senza saperlo. Costringevo i miei amici a stare davanti all’obiettivo ma loro non sapevano cosa dovevano fare. Ho scoperto l’importanza della sceneggiatura ed ho iniziato a scrivere.
Avevo 16 anni. Ho fatto due film. Il primo è venuto malissimo, il secondo un po’ meglio.
Poi qualcuno mi ha detto che potevo fare cose anche più brevi…
A proposito di Mixed by Erry
Il film disponibile su Netflix racconta la vera storia dei fratelli Frattasio. Una storia di passione e sogni che da un basso di Napoli diventa un’incredibile avventura internazionale. Enrico “Erry” Frattasio trasforma i mixtape che fa per i suoi amici in un impero, grazie all’aiuto dei suoi fratelli Peppe e Angelo. Una clamorosa impresa che cambierà le loro esistenze, reinventerà il concetto di pirateria in Italia e porterà la musica nelle vite di tutti.
Avevo delle cassette a casa poi ho compreso che tutti ne avevano. E mi sono chiesto se non ci fosse una storia da raccontare. Abbiamo deciso di contattare Enrico Frattasio. Al primo incontro è venuto con i suoi tre fratelli. E ho scoperto che c’era una storia bellissima da raccontare. E che potenzialmente poteva venir fuori un film importante. Il linguaggio ricorda quello della Smorfia di Troisi, Arena e Decaro. Ma tutto è avvenuto in maniera inconscia.
Sidney Sibilia su Mixed by Erry
Dalla sala sorge spontanea la riflessione su come nelle storie di Sibilia il confine fra legalità e illegalità sia sempre molto labile. Tuttavia il regista afferama che in realtà quesa non è mai una cosa studiata. “Approccio in maniera molto sincera alle storie” Tendenzialmente le sue sono storie di anarchia perché è sempre stato un po’ restio rispetto alle regole. Ma la cosa più importante resta la sincerità. Se sei sincero, arriva al pubblico.
Il primo contatto con Netflix
Il contatto con Netflix è stata per il regista salernitano una vera sorpresa, confessa. Il film L’incredibile storia dell’isola delle rose era stato scritto con la consapevolezza che non sarebbe mai venuto alla luce.
Poi all’improvviso è arrivata Netflix dicendo che il film lo possono fare, lo vogliono fare. Perché avevano appena aperto una sezione con soggetti non anglosassoni e ad altissimo budget. Parte così la produzione: imponente, faticosa, costosa. Il film si gira tra Malta, Bologna e con una buona dose di effetti speciali.
Abbiamo girato con un approccio americano e quell’esperienza per me ha significato fare una specie di master universitario sul cinema americano.
Progetti per il futuro
Sidney Sibilia parla anche di nuovi progetti. Ora, racconta, è lavoro su “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883”, serie targata Sky.
Sto lavorando ad una serie dedicata agli 883.
Stiamo rappresentando la Pavia degli anni ’90 ma in una versione nostra.
L’attrice protagonista non ha nessuna esperienza nel cinema, ma al provino è stata straordinaria.
Noi possiamo solo augurare una buona fortuna a questa nuova impresa, per questo regista che è anche un nostro conterraneo. E dopotutto la magia del cinema è anche questa, quella di trasformare sogni in realtà.
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