Presentano il film Noi Anni Luce al Giffoni Film Festival il regista Tiziano Russo e i protagonisti Carolina Sala, Rocco Fasano e Laila Al Habash.
Noi Anni Luce è un film delicato che racconta la malattia in età adolescenziale cercando però di mantenere un tono leggero ed evitare di cadere nel pietismo che troppo spesso tocca pellicole di questo genere. Ma parla anche di famiglia, distacco e ricongiungimento e della scoperta di sé stessi tramite le proprie origini.
Tiziano Russo – Volevo rendere i personaggi uguali agli spettatori
Tiziano Russo racconta il suo approccio a questa pellicola quando questa gli è stata proposta soprattutto tenendo in considerazione la delicatezza del tema trattato.
Quando ti trovi davanti a un film che affronta con pietismo un tema così difficile, lo spettatore non si ritrova in quel personaggio. Si vede in una posizione di distanza. Il concetto di “lui è malato, io no” fa sì che l’empatismo si distrugga.
Io invece volevo raccontarlo con un delicatezza e una leggerezza tale che il personaggio potesse essere uguale allo spettatore e viceversa.
Russo, spinto dalla domanda di un giovane partecipante, spiega come siano proprio i contenuti a far sì che una storia spinga a far sì che venga raccontata. E questo ovviamente vale per tutte le forme di espressione artistica, non solo il cinema.
E quello di Noi Anni Luce è chiaramente un contenuto che merita di essere raccontato, per quanto complesso. Un adolescente che si ritrova con un macigno come possa essere una malattia di questo tipo a calargli all’improvviso sulle spalle deve imparare a trovare la forza di andare avanti.
Questo ruolo io l’ho delegato alla figura di Edo. L’inconsapevolezza di Elsa è quella di fidarsi di una persona che dice “Oh, ma lo sai che forse potremo fare questo?”
E come ribadisce anche Carolina, dopotutto esistono e capitano anche nella vita quelle persone che arrivano un. po’ all’improvviso e cambiano completamente il nostro modo di vedere le cose. E in casi come questo possono essere l’ancora di salvezza di cui abbiamo bisogno.
Un’ultima nota, Russo la pone sul come proprio lo scoprirsi fragile di Elsa la porta a porsi delle domande, su sé stessa, la sua storia e anche su quel genitore assente che non ha mai conosciuto.
Un’esperienza straordinaria
Così la definiscono i giovani protagonisti che hanno preso parte a questa pellicola. Il clima instaurato sul set sembra aver creato legami profondi e momenti indimenticabili che hanno formato i giovani membri del cast. Un’esperienza che sicuramente li ha formati. Discorso che vale tanto per chi aveva già esperienza come Rocco e Carolina, tanto chi arriva al mondo della recitazione come Laila Al Habash.
Questo film mi ha lasciato prima di tutto la bellezza del girarlo. Ci siamo divertiti molto nello stare insieme e ci siamo trovati tutti bene. E penso che questa sia una cosa fondamentale per realizzare un bel prodotto. Quindi al di là della tematica. Questo sicuramente.
Oltre ciò sicuramente la possibilità di raccontare una storia del genere senza andare verso il pietismo. Ad alleggerire il tema, senza superficialità e fare davvero arrivare il messaggio che vuoi trasmettere.
Carolina Sala sull’esperienza sul set di Noi Anni Luce
Noi anni Luce è un film che racconta dell’importanza del voler vivere la vita, nonostante le difficoltà e quindi al non arrendersi. “Vedere questi ragazzi che nonostante questa tragedia non smettono di vivere la vita da tanta speranza.” afferma Laila Al Habash in merito alla pellicola.
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