Per parlare bene di questa serie, ho deciso di vederla ben due volte, a breve distanza.
Una per goderla, l’altra per analizzarla e guardarla con occhio più critico e notare dettagli sfuggiti alla prima visione, grazie anche al volume dell’opera omnia di Poe alla mano.
Si tratta di una serie, prodotta da Netflix ideata da Mike Flanagan, un sontuoso gotico moderno, che riprende vari racconti del mio tanto caro e amato Edgar A. Poe e non solo, sono stati ripresi alcuni componimenti poetici, in particolar modo Il corvo, Annabelle Lee.
La serie presenta una prima cosa interessante, la data di uscita: 12 ottobre. Non so se sia un caso o meno, ma in ottobre, oltre a ricorrere Halloween, è anche il mese di morte dell’autore. Infatti, il 7 ottobre Edgar Allan Poe passa a miglior vita in circostanze a dir poco misteriose, misteriose come le morte dei protagonisti della nostra serie.
Non so se si tratti di una coincidenza o meno, non mi sono neanche informata, perciò affermo “mea culpa”, ma ciò mi ha fatto subito rizzare le orecchie e incuriosito.
Ogni puntata della serie si collega a varie opere dell’autore: La maschera della morte rossa, I delitti della Rue Morgue, Il gatto nero, Il cuore rivelatore, Lo scarabeo, Il pozzo e il pendolo e Il corvo. Tranne il primo, che ha un nome diverso da quello dei racconti da Poe, ma che è ispirato in parte al racconto omonimo e anche a “La sepoltura prematura”.
Il primo episodio si apre con il passato della famiglia o, meglio, il passato dei due fratelli Usher, Rodrick e Madeline, e il modo in cui sono arrivati ai vertici dell’industria farmaceutica Fortunato, al successo, alla creazione di un impero, ma anche alla sua fine, alla sua caduta.
Partendo proprio dalla loro casa d’infanzia, dove tutto è iniziato e tutto finirà.
Rodrick è la voce narrante, colui che racconta tutto a Dupin, un legale che per anni ha cercato di incastrare la compagnia e che porta la stessa in tribunale, definendola proprio “cosca”. Egli, come ogni personaggio di Poe che si rispetta, confessa la sua colpevolezza, confessa tutto ciò che pensa di dover confessare, a partire dagli albori, fino alla fine. Tutta la serie è la confessione di Rodrick Usher, anche se ai fini della narrazione spesso vengono narrati fatti ed eventi di cui lui non può essere effettivamente a conoscenza.
Si tratta di una narrazione circolare, un’orgia di morte, perversione e follia.
La Caduta della Casa degli Usher – I personaggi
Il personaggio principale è Rodrick Usher, il patriarca della dinastia Usher, colui che ha inventato un farmaco, fittizio, il “Licodone” un forte antidolorifico molto venduto, ma fortemente discusso.
Egli è cresciuto in povertà, solo con la sorella e la madre, non venendo mai riconosciuto dal padre, portandolo ad avere un senso di responsabilità maggiore verso i suoi figli.
Altro capostipite della famiglia è Megdaline Usher, sorella di Rodrick. Intelligente, spietata e ossessionata dall’immortalità. Tutti provano verso di lei affetto, ma in special modo un terrore quasi reverenziale. Un personaggio chiave della serie, la chiama persino “Cleopatra” per indicare il suo essere una donna forte e indipendente, una donna di potere, che sa come muovere le sue pedine.
Abbiamo poi i sei figli di Rodrick, le mogli e sua nipote, oltre che il segugio di casa Usher Arthur, Gordon Pym, riferimento più che palese alle avventure di Gordon Pym. Quest’ultimo è un personaggio misterioso, dal passato oscuro, ma certamente alquanto macabro. Non ci viene detto come incontra la famiglia Usher, ma sta accanto a loro difendendoli a spada tratta, senza paura, sporcandosi persino le mani, tanto da guadagnarsi il soprannome di “mietitore.
Per quanto riguarda i figli abbiamo Frederick, sposato con Morella (altro riferimento ad una delle donne di Poe) e padre dell’acuta e dolce Lenore. Egli è nato dal primo matrimonio di Rodrick, nel matrimonio con l’amatissima Annabel Lee da cui ha avuto anche un’altra figlia Tamerlane, che è coinvolta in misura minore negli affari di famiglia. Federick e Tamerlane si rivolgono agli altri come i “bastardi” essendo nati da relazioni successive e non consolidate dal matrimonio.
Abbiamo poi Camille, Napoleon, Victorin e Prospero.
Ognuno di loro ha il proprio campo di interesse e le proprie perversioni o ossessioni, cose che le porteranno alla morte, perché proprio quelle saranno il perno per la loro fine.
Vorrei soffermarmi qualche minuto su Annabel Lee, la prima moglie di Rodrick (che nella serie è sposato con una donna dipendente dal Licodone, molto più giovane di lui, di nome Juno), che è effettivamente la più amata. A lei, nella serie, dedica una poesia che porta proprio il suo nome ed è lei che cerca negli occhi di sua nipote, cosa che afferma con vanto, poiché come detto da lui Lenore ha la sua determinazione, ma l’animo della nonna.
Per ultimo, ma non meno importante. Abbiamo Dupin, colui che si è sempre scagliato contro la Fortunato e che dopo il racconto di Rodrick assisterà alla caduta della casa degli Usher.
La mia opinione
Prima di dare un’opinione più articolata, voglio dire che la serie mi è piaciuta e non poco.
Si tratta di una serie avvincente, che tiene incollati allo schermo, che invita il lettore a mettere insieme i pezzi del puzzle. Si tratta anche di una serie per appassionati, infatti chi apprezza la scrittura di Poe non può che godere di ogni episodio, cogliendo le sottili citazioni, i vari riferimenti ai racconti, a cercare di osservare il modo in cui le storie vengono reinterpretare in chiave moderna e in una famiglia.
Per chi non conosce bene Poe, è comunque una serie apprezzabile e amabile, che tiene comunque alta l’attenzione, anche grazie alla regia e la capacità degli attori.
È un’opera con una sua organicità, ma anche una sua originalità, nonostante sia evidentemente ispirata al grande maestro dell’incubo e del terrore.
Si tratta indubbiamente di un grandissimo omaggio a Edgar Allan Poe, ma anche un’opera di fantasia che io aggiungo, senza pensarci molto, tra le mie preferite.
È un gotico moderno, un gotico fatto di perversione e ossessione, che si scontra con la suntuosità e l’agiatezza della famiglia, ma anche con la povertà iniziale, la decadenza della morale e della famiglia, legata solo ai soldi e “soltanto questo, e nulla più”.
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