Dopo il primo volume pubblicato con Bookabook, l’autrice Francesca Garofalo ritorna a narrare la vicenda del suo protagonista Enrico, con il secondo libro pubblicato in self e disponibile su amazon, intitolato Enrico e l’ottagono di pietra.
Entrambe le opere sono ispirate chiaramente al personaggio di Harry Potter e al mondo magico creato da J.K.Rowling, la storia di Garofalo è una nostrana quanto realistica duologia che con ironia e scorrevolezza ci regala una storia fresca e divertente e sempre attuale.
Enrico e l’ottagono di pietra – Trama
Enrico Epitaffio ha trentacinque anni, vive in un desolato paesino dell’entroterra pugliese chiamato Zapponè e lavora nello squallido bar di sua zia Margherita, un donnone truculento in stile Signorina Trinciabue. La sua esistenza peraltro non ha nulla di prodigioso, eppure lui e i suoi amici Antonino e Saverio, dipendenti della Loporcaro Funerali Service, non fanno altro che vedere magia da tutte le parti.
Da quando in sconcertante ritardo rispetto al resto del mondo hanno scoperto la saga di Harry Potter, i tre si sono infatti votati alla ricerca della verità celata tra le pagine della “Divina Rowling”, ritenuta addirittura un’illuminata.
Le loro giornate trascorrono nel tentativo di attraversare il muro che separa il binario 9 dal binario 10 e collezionando traumi cranici, discutibili partite di Quidditch a cavallo di scope rubate agli operatori ecologici della Trombetta spa e propinando imbevibili Burrobirre ai poco sofisticati avventori del locale, perché Enrico ne è convinto: ogni stazione ferroviaria ha il suo e tre quarti nascosto da qualche parte e quella di Zapponè non può essere da meno.
Delusioni cocenti e avventure fuori dall’ordinario lo costringeranno però ad appendere il mantello al chiodo temporaneamente, ma visto che con un po’ di disincanto si può ancora sognare, eccolo poco dopo pronto a partire per Castel del Monte, fortezza progettata da Federico II di Svevia che nulla ha da invidiare a Hogwarts in quanto a insidie e misteri da risolvere e in cui, tra incantesimi dagli esiti donchisciotteschi, citazioni potteriane, partite di Quidditch babbano e nuovi compagni invasati con cui condividere la religiosa devozione verso dell’universo di J.K. Rowling, il mago stagionato si troverà ad affrontare una serie di presagi oscuri e l’epopea più folle della sua intera vita.
Recensione
Se il realismo incontrasse il fantastico e si fondesse tra le pagine di un libro ispirato alla saga di J. K. Rowling otterremmo proprio questo libro. L’autrice Francesca Garofalo è una grande fan del mondo magico e ne omaggia il lavoro, oltre questo ci insegna con tanta ironia che i trent’anni sono un’eta particolare e potrebbero essere una seconda adolescenza o un prolungamento della stessa.
Chi vive questa età oggi, si incammina nel mondo come in un viale di sogni infranti alla ricerca spasmodica della propria direzione.
Come nel caso del trentacinquenne Enrico Epitaffio e dei suoi amici che vive una vita monotona, ordinaria nel desolato paesino pugliese. Sebbene la sua esistenza non abbia nulla di magico, lui e i suoi amici Antonino e Saverio, grazie a grandissimi sforzi di immaginazione vivono avventure straordinarie proprio perché vedono la magia da tutte le parti, nelle piccole cose e ciò li aiuta a vivere in maniera senza dubbio più spensierata.
In conclusione
Enrico è un sognatore che come molti vorrebbe evadere dalla realtà per far parte di qualcosa di più grande. La scrittura fluida e leggera rende molto semplice l’immedesimazione nel vissuto dei personaggi e nella storia e le riflessioni che scaturiscono da essa sono assolutamente veritiere.
L’opera in due volumi di Garofalo è una piccola perla letteraria ben scritta, divertente con dei personaggi molto simpatici e ben caratterizzati. Una storia tipica del sud che si assapora pagina dopo pagina.
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