La sposa cadavere è un film d’animazione del 2005, diretto da Tim Burton e Mike Johnson. La pellicola è liberamente ispirata a un’antica leggenda ebraica-russa del XIX secolo una storia folkloristica trasposta in un’immaginaria epoca molto simile a quella vittoriana.
Per il geniale Tim Burton si tratta del secondo lungometraggio realizzato con la tecnica dell’animazione stop motion, dopo il precedente film di successo Nightmare Before Christmas di cui fu il produttore ed è distribuito dalla Warner Bros. Pictures. La colonna sonora è stata, invece, creata da Denny Elfman.
Il film fu presentato in anteprima fuori concorso, alla 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Fu un grande successo sia per la critica che per il pubblico, incassò 118 milioni in tutto il mondo e fu candidato all’Oscar come miglior film d’animazione.
La sposa cadavere – Trama
Inghilterra, XIX secolo.
Il giovane Victor Van Dort sta per sposarsi con Victoria Everglot: il loro matrimonio, in realtà combinato, è nato dall’esigenza della famiglia Everglot, dei nobili di antica stirpe ormai in decadenza, di evitare la rovina economica grazie all’unione con la famiglia Van Dort, dei facoltosi mercanti di pesce, nonché membri dell’alta borghesia e bramosi di elevare la propria condizione sociale.
L’incontro tra le due famiglie permette ai due giovani promessi sposi di conoscersi: contrariamente a ogni aspettativa, i due si piacciono al punto da innamorarsi l’uno dell’altra. Le prove della cerimonia iniziano, ma Victor si mostra piuttosto nervoso ed impacciato al punto di sbagliare ogni gesto e ogni parola del giuramento e finendo per dare fuoco al vestito dell’austera signora Everglot. Il matrimonio viene così sospeso e il prete dice a Victor di imparare perfettamente i voti nuziali.
Dispiaciuto per l’accaduto, Victor se ne va e si ritrova a passeggiare nella foresta senza una meta precisa, cercando di imparare il giuramento. Preso da un’improvvisa ispirazione, pronuncia senza esitazioni la promessa matrimoniale e suggella il voto infilando l’anello ad un ramo contorto, ma che in realtà si rivela essere lo scheletro di una mano. La terra inizia a tremare ed emerge il cadavere di una giovane donna vestita da sposa. Spaventato, Victor scappa via, ma viene inseguito dalla defunta fino a essere raggiunto e portato nel mondo dei morti.
Recensione
La pellicola come spesso accade con le opere di Burton, appartiene al genere gotico, fantastico, favolistico e a un mondo descritto in maniera decisamente surreale. Le vicende vertono su personaggi ben caratterizzati, i classici emarginati e incompresi che devono lottare per superare le avversità e le proprie debolezze. I toni della pellicola sono romantici quanto macabri.
Mostri, cadaveri e zombie sono al centro della storia, ma anche umani con tutte le loro caratteristiche migliori e peggiori. Certamente anche le persone possono essere considerate mostri per la loro crudeltà, a cui si contrappone l’ingenuità e la bontà di Victor, Victoria e della dolce sposa cadavere: Emily. I tre sono a loro modo delle vittime della società, dell’ipocrisia e dei pregiudizi dei nobili e dei potenti.
Tra gli attori che hanno dato voci e gestualità ai personaggi fanno capolino interpreti di punta di numerose pellicole del regista, ovvero Johnny Deep, Helena Boham Carter nonché il compianto Christopher Lee.
La colonna sonora è ben curata, accompagna bene le sequenze della storia regalando brani dalle note vivaci e ritmate dai toni Jazz, classici e pop, tutti indimenticabili per gli amanti della pellicola. Elfman e Burton lavorando in sinergia hanno saputo esaltare la malinconia intrinseca nella storia, sottolineando il senso di abbandono e ingiustizia provato da Emily, la cui storia esalta il delicato tema (oggi troppo frequente) del femminicidio. La cosa rende la sceneggiatura profonda e attuale senza cadere in banali ridondanze.
In definitiva
La sposa cadavere è decisamente una favola con una grande morale che insegna i valori fondamentali della vita, esalta amicizia, amore, perdono e coraggio di migliorare se stessi, anche quando spaventa o costa sacrificio. Ed è proprio l’amore incondizionato che è capace di rendere ciascuno di noi migliore o peggiore. Una storia pregevole piena di umorismo e leggerezza che la rendono originale e piacevole, adatta a tutte le età, assolutamente da vedere.
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