Our lady of the fallen – La palude di ossa, pubblicato dalla Gainsworth Publishing, è una piccola perla oscura scritta da Shane Crowley. Si tratta dell’inizio di una storia che mescola azione, thriller e superstizione sull’affascinante sfondo di Città del Messico.

Recensione

Città del Messico è un agglomerato caldo, caotico e pieno di contraddizioni. È una città in cui la spiritualità dilaga, dove le nuove divinità si mescolano con divinità più antiche, che strisciano da secoli lontani e sono più forti del trascorrere del tempo, dei cambiamenti e della memoria degli uomini.

È qui che Catherine Browning e Rocío Mendoza scompaiono senza lasciare traccia. La Ciudad le ha prese, nello stesso modo misterioso e buio in cui è accaduto a tante altre persone prima di loro? O forse il Cartello ha deciso che per il vecchio Pepe Mendoza è il momento di farsi da parte? Come possono due ragazze pagare per i peccati dei loro consanguinei?

O magari, nel brusio sonnacchioso del Lago Xochimilco, qualcosa di potente e pericoloso striscia e si insinua nelle menti di chi non ha più niente da perdere. Un culto segreto, un culto dimenticato. E un assassino che rimane aggrappato a gocce di amara speranza, per non annegare nella disperazione, lasciando così entrare la pazzia.

Logan Scott, incaricato di indagare sulla scomparsa delle due giovani, finirà per smarrirsi su sentieri ancora inesplorati, che lo condurranno verso strane apparizioni di coyotes, sparatorie e la bella Soledad Guerrero.

Parere personale

Our lady of the fallen – La palude di ossa è solo l’inizio. E che inizio!

Devo ammettere che mi spaventava la mole di questo libro, specialmente sapendo che poi ne sarebbe seguito almeno un secondo. E mi hanno messo un po’ in difficoltà i primi capitoli, che scorrono molto lenti e snocciolano tutta una serie di situazioni, nomi e fatti. La storia quindi ci ha messo un po’ a ingranare; ma nonostante tutto, già dalle prime pagine possedeva un fascino particolare, molto intrigante e del tutto nuovo per la mia immaginazione.

Il Messico era ancora una terra del tutto inesplorata per me, in particolare un Messico superstizioso, molto oscuro e così pieno di noir. Le descrizioni di Shane Crowley mi hanno trasmesso il desiderio di voler andare laggiù, un giorno, a visitare il Lago Xochimilco, a respirare la magia occulta del Mercado de Sonora, a rimpinzarmi di tacos e tamales. L’autrice è stata molto brava a trasmettere lo spirito mistico che permea la città, insieme a ciò che scorre alla luce del giorno e ciò che striscia nel buio della notte.

Il protagonista principale, Logan, è un personaggio che possiede molto del classico detective da film noir, ma che allo stesso tempo è un concentrato di azione e intelligenza, un po’ alla Mission Impossible. E si va ad accompagnare molto bene al personaggio femminile principale, Soledad Guerrero, una donna che ha imparato lungo il percorso della sua vita a essere forte, a resistere.

Gli altri personaggi che vengono mischiati nella trama, creano un contorno niente male e aiutano i protagonisti a portare a galla la verità. Anche se forse le riunioni e i rapporti tra poliziotti e agenti internazionali rallentano alcuni punti della storia.

L’idea di creare anche un punto di vista dell’assassino, di entrare nei suoi pensieri ed esplorarne la disperata follia, è stata una scelta molto interessante, nonostante appiattisca un po’ l’effetto sorpresa di scoprire il colpevole.

Mi sarebbe piaciuto che la componente soprannaturale si mostrasse in maniera più netta; ma forse l’idea dell’autrice è quella di lasciare la parte più succulenta nel seguito? Lo scoprirò sicuramente, il desiderio di sapere come va a finire il resto della storia minaccia già di sopraffarmi. Riuscirò ad attendere fino al secondo capitolo? Chi lo sa…

Conclusioni

Nel complesso Our lady of the fallen – La palude di ossa è un libro molto ben curato, con una copertina più che accattivante, che tiene conto di tutti i dettagli ed elabora una trama degna di una serie tv. Mi ha comunicato un senso generale di malinconia, di cose che vengono e cose che vanno, di tragedie che non si possono aggiustare e di come la vita a volte ci conduca nel posto sbagliato, o viceversa esattamente nel posto che ci appartiene.

È stata una buona lettura, molto corposa ma anche molto ricca. Forse non una lettura adatta a tutti, ma che mi sento di consigliare se cercate un libro che vi impegni la mente, che vi fornisca nuovi stimoli e la cui credibilità vi sappia trasportare oltre le pagine, direttamente lì, sulle strade polverose di Città del Messico.