Durante il firmacopie della Newton Compton Editori a Tempo di Libri sono stata riconosciuta dalla dolcissima Cassandra Rocca che mi ha gentilmente concesso un’intervista.
Ciao Cassandra, siamo felicissimi di poterti intervistare.
– È il secondo anno che sei a Tempo di Libri. Che esperienza è stata lo scorso anno?
È stata un’esperienza emozionante, soprattutto perché era la mia prima uscita “pubblica”. Sono molto timida, motivo per cui non ho mai fatto presentazioni, perciò il firmacopie dello scorso anno è stato un banco di prova, per me. Sentire e vedere con i miei occhi, poi, l’affetto delle lettrici è stato bellissimo. Non mi aspettavo tanto calore! Ecco perché ho deciso di partecipare di nuovo quest’anno.
– Da dove vieni? È stato un lungo viaggio per arrivare a Milano?
Solo un’ora e mezza di treno. Arrivo da Genova, quindi non troppo distante, per fortuna.
– Ti piace entrare in contatto coi tuoi lettori?
Ho sempre adorato rapportarmi con i lettori, anche attraverso lo schermo del computer, tramite i miei account social. Dal vivo ho avuto solo questi due firmacopie per interfacciarmi con loro, e purtroppo i tempi sono stati brevi e molto caotici. Ma spero ci saranno altre occasioni.
– Con le altre scrittrici invece che rapporto hai?
Molto buono. Naturalmente tra noi autrici Newton Compton c’è più affinità, soprattutto dopo il primo incontro a Tempo di Libri, ma conosco e ho buoni rapporti anche con scrittrici di altre case editrici.
– Quale dei tuoi libri ami di più? Perché?
Questa è una domanda troppo difficile. I miei libri sono come figli, non potrei mai avere un preferito. Ognuno ha un posto speciale nel mio cuore, perché ognuno di loro è nato da una mia esigenza personale. Scrivo principalmente per sfogare, affrontare e risolvere questioni che mi stanno a cuore, anche se romanzate in una semplice commedia romantica. Temi come il cattivo rapporto con la famiglia, i problemi con il cibo, le insicurezze, le paure legate al futuro, sono tutte cose che ho vissuto in prima persona. Scrivere è catartico, mi mostra le situazioni sotto una luce diversa e, tramite i protagonisti di quelle storie, posso provare a risolverle.
– A quale personaggio dei tuoi libri ti senti più legata?
Idem come sopra. Ognuno di loro, uomini compresi, racchiude una parte della mia personalità o del mio vissuto. Forse Clover, la protagonista di Tutta colpa di New York, è quella che somiglia di più all’immagine che io ho di me stessa.
– Hai scritto una serie ambientata a New York. Come mai la passione per questa città?
In realtà è una passione che è nata durante la stesura del primo romanzo. Inizialmente era solo la location perfetta per la trama che avevo in testa, ma non è mai stata la mia preferita. Invece, scrivendo “Tutta colpa di New York”, mi sono innamorata della città e ogni volta che mi ritrovo a usarla in un nuovo libro, mi sembra di tornare a casa.
– Progetti futuri? Uscirà a breve un tuo nuovo romanzo?
A breve purtroppo no, magari l’anno prossimo. Ho tantissime idee e ho provato a buttarle giù tutte, senza concludere nulla. Alla fine ho preso le due che più mi martellavano in testa, le ho unite, ed è venuta fuori la storia su cui sto lavorando in questo momento. Va a rilento, lo ammetto, ma procede. Dovrei consegnarlo alla fine dell’anno, ma non so proprio dirvi di più.
Grazie per essere stata con noi! Un abbraccio da parte mia e da tutto lo Staff di Vampire Tears.
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