Al Comic-Con @ Home, Scott Cooper e Guillermo del Toro hanno raccontato il nuovo film al quale stanno lavorando Antlers la cui uscita nelle sale è prevista per il prossimo anno.
L’emergenza Covid-19, come avete immaginato, ha colpito anche il pubblico del Comic-Con, che tuttavia ha risposto facendosi digitale portando buona parte dei propri eventi online. E così è stato anche per Guillermo del Toro e Scott Cooper che hanno presentato il loro nuovo film Antlers ispirato alla figura del Wendigo. Il regista e il produttore hanno quindi raccontato il loro progetto, come è nato e cosa si nasconde dietro di esso oltre a parlare del più e del meno senza tralasciare qualche desiderio per il futuro.
Antlers – Il film
Il film prende ispirazione da alcune leggende dei nativi americani, in particolare quelle che narrano della figura del Wendigo.
Ambientato in una piccola cittadina dell’Oregon, un’insegnante di scuola media e suo fratello lo sceriffo, si troveranno ad avere a che fare con un ragazzo molto particolare, i cui segreti porteranno all’incontro con una leggendaria creature.
Il Wendigo è uno spirito che porta le persone ad affrontare ciò che esse sono realmente e gli errori che essi compiono.
spiega Chris Eyre, regista a suo tempo di Smoke Signals e di discendenza Cheyenne/Arapaho.
Del Toro e Cooper raccontano Antlers
Il Wendigo nacque molto probabilmente come metafora di ciò che gli inglesi fecero alle popolazioni dei nativi, “divorando” tutto ciò che la terra offriva e riducendo la popolazione alla fame. E divenendo così una grande metafora di ciò che abbiamo fatto alla natura.
Il film, secondo Cooper tratta in senso metaforico di tutte le crisi che attanagliano la nostra società. Dall’inquinamento, al problema delle droghe, al populismo, il trattamento verso i nativi americani e tutto questo viene impacchettato come un film horror. Del resto il regista considera questo film un vero traguardo non essendosi mai cimentato in questo genere. Più volte ha dichiarato di essere felice di aver avuto Guillermo al suo fianco, perché, per quanto questa esperienza sia importante per lui, è stata anche davvero terrificante in quanto è ben consapevole che molti saranno lì a giudicare il suo operato.
C’è un messaggio nel film, sebbene questo sia un horror. Il Wendigo, del resto, è un mito dei nativi ed essi credono davvero in queste creature. Esso è uno spirito vendicativo che la natura crea per punire coloro che abusano di essa. Ed in effetti è quello che stiamo facendo, abusare della natura fino a consumarne ogni risorsa. E può esserci anche un paragone con l’abuso delle droghe. Il Wendigo rappresenta inoltre l’avidità del colonialismo. Oltretutto è davvero sbagliato pensare ad essi come mostri, specifica del Toro, sono degli dei in perfetta sintonia con la natura in quanto sono evocati proprio da essa.
C’è inoltre da considerare che molti dei personaggi di questo film vengono considerati, da Del Toro in particolare, come sofferenti spesso per ragioni familiari. Un altro significato allegorico che quindi potremo vedere in questa così particolare figura, di cui probabilmente conosciamo troppo poco.
Cooper aggiunge, del resto, che un ruolo essenziale è stato dato dalla disponibilità di Eyre nel raccontargli e spiegargli attentamente le leggende da cui nasce la figura del Wendigo. Queste leggende sono infatti molto distanti dalla cultura in cui il regista americano è cresciuto, ma Eyre discende proprio da quelle comunità ed è stato davvero importante che a raccontare quei miti fosse qualcuno a cui, per cultura, essi appartengono.
Passioni e film nel cassetto.
I due artisti, perché tali possiamo definirli hanno parlato anche delle proprie passioni e di quello che li ha ispirati e formati nella loro professione. Lo sapevate che Del Toro è un grande fan della Disney?
Ma il momento che ha attirato maggiormente la nostra attenzione è stato quando, alla domanda su quale film avrebbero voluto produrre avendone la possibilità in questo momento, Cooper ha risposto.
Ogni volta che devo produrre un film. C’è sempre un progetto che ho in mente. Nel mio cassetto c’è una cosa che mi fa sempre pensare che questo sarebbe il film che dovrei fare.
[…]
C’è un film che ho voluto fare molto tempo che tratta di una serie di omicidi che hanno luogo a West Point nel 1830 e sono seguiti da questo giovane cadetto che è completamente diverso dagli altri cadetti. Lui è poetico, irrazionale, è eccentrico alle volte. È estremente appassionato del mondo. E questo giovane cadetto è Edgar Allan Poe.
Del Toro, che dal canto suo vorrebbe produrre Le Montagne della Follia o Frankenstein, si è mostrato molto entusiasta delle parole di Cooper, tanto da elargirgli diversi consigli.
Cosa aspettarci da Antlers?
La collaborazione di Cooper e del Toro, almeno da quello che abbiamo potuto vedere dall’intervista (che per chi mastichi l’inglese può trovare in formato integrale qui), ci mostra ottime promesse.
Sicuramente mette in luce delle creature interessanti e, come detto, poco conosciute. Lo studio che Cooper e del Toro hanno mostrato di aver condotto non più che dare maggiori punti all’intero spettacolo. Per quello che mi riguarda spero di poterlo vedere presto e darvi la mia opinione in merito. E ad essere onesti, ci piacerebbe vedere anche quello su Poe.
Conosco il Wendigo grazie a Blackwood ed è una creatura terrificante e al tempo stesso intrigante. Poe è uno dei miei autori top ten, non mi stanco mai di leggerlo e sapere che forse ci sarà un film mi mette di buon umore!
Ho visto qualcosa su di loro, ma spesso ogni film ne da una versione diversa. Mi piace però che Cooper abbia contattato proprio un discendente dei popoli nativi per saperne di più mi da ben da sperare.
Il film su Poe lo vorrei anche io, facciamo una petizione 😀
P.S.= mi segno anche blackwood 😉
So davvero poco di questa figura ma per ciò che rappresenta non riesco a percepirla come un mostro bensì come l’essenza della vendetta che non sarebbe un problema se non ci fosse un torto! L’essere umano è il vero mostro: sfrutta i suoi simili, gli animali, la natura e non impara quasi mai dai suoi errori, ben venga un essere, un entità, qualsiasi cosa se serve a rimetterlo in riga…
Sono d’accordo con te. Sembra infatti, da quello che è stato detto durante l’intervista, che questa figura sia legata alle invasioni degli inglesi e al fatto che hanno ridotto le popolazioni di nativi alla miseria privandoli di ogni ricchezza. L’uomo bianco ha sconvolto un equilibrio perfetto che quei popoli avevano con la natura circostante. Popoli ridotti alla fame al punto da dover ricorrere al cannibalismo. Credo sarà un bellissimo film da vedere e sul quale riflettere. In questo periodo di quarantena la natura ha avuto la possibilità di riprendersi i suoi spazi. E forse è giusto anche così, perché non siamo i padroni di tutto.