Mar 3, 2022 | 0 commenti

Post Mortem – Nessuno muore a Skarnes: recensione prima stagione

Mar 3, 2022 | Cinema, Netflix | 0 commenti

Diretto da Harald Zwart, Post Mortem – Nessuno muore a Skarnes ha debuttato nel 2021 come serie originale Netflix. Un horror drama norvegese dai toni cupi, anticonformistici e crime.

Post Mortem – Trama

Skarnes, cittadina norvegese in cui la vita scorre tranquilla… Finché una donna non viene ritrovata morta in un campo. Ma le cose non sono come appaiono, Live Hallangen si riprende miracolosamente dalla morte sul tavolo dell’obitorio. Qualcosa in lei sta cambiando; c’è confusione, e una nuova instancabile sete la ossessiona. Quello che le è successo è una scomoda eredità del passato, legata alla scomparsa di sua madre…

Anteprima

Post Mortem - Nessuno muore a Skarnes - Foto dal set

Post Mortem – Nessuno muore a Skarnes – Foto dal set
Netflix

Come accaduto con Ragnarok, Netflix propone un nuovo telefilm dal sapore nordico, fresco e innovativo. La semplicità di Skarnes, questa cittadina poco lontana dal confine con la Svezia, è un piccolo nucleo di complessità quotidiane.

La polizia, formata da due soli agenti, trascorre placide giornate tra un caffè e l’altro. La loro presenza sembra quasi superflua in una cittadina in cui non accade mai nulla di nuovo. E allo stesso modo, l’agenzia funebre della famiglia Hallangen ha pochi cadaveri da seppellire e tanti debiti da saldare.

Nessuno muore a Skarnes” è il motto quasi ironico di questo paesino. Ma tutto sta per cambiare, qualcosa di strano si fa strada dal passato e striscia nel presente, scuotendo le basi immobili di questa comunità.

Recensione

Live Hallangen, infermiera nella casa di cure di Skarnes, viene ritrovata morta in un campo. La causa del decesso non è chiara, così la polizia dispone il corpo per un’autopsia. Ed è proprio durante l’autopsia che Live torna alla vita, spiazzando i medici legali. Il caso di Live Hallangen è sospetto e l’agente Reinert vuole indagare, nonostante l’evidente scetticismo della sua collega, Judith.

Post Mortem - Nessuno muore a Skarnes - Foto dal set

Post Mortem – Nessuno muore a Skarnes – Foto dal set
Lars Olav Dybvig / Netflix

La morte e il ritorno in vita di Live sembra essere la prima tessera di un domino che scatena una serie di decessi, dai quali Odd, fratello di Live e nuovo responsabile dell’agenzia funebre di famiglia, cerca di trarre beneficio per non perdere la casa. Ma con macabra ironia, il povero Odd pare perseguitato dalla sfortuna: nessun funerale va a buon fine, bizzarri imprevisti rovinano sempre i suoi piani.

In tutto questo, Live deve affrontare la sua nuova condizione e la sua implacabile sete di… sangue umano. I suoi sensi si sono acuiti tanto da tenerla sveglia la notte, insieme al pulsare succulento delle vene umane che la circondano da ogni angolo della città. La parola “vampiro” non viene mai pronunciata, eppure il nuovo stato fisico di Live si avvicina molto alla tanto temuta creatura della notte.

Come mai si è trasformata in questo nuovo essere? Che cosa nasconde il passato oscuro della madre? Domande cui forse troveremo risposta nella seconda stagione, la cui uscita per il momento non è ancora stata ufficializzata da Netflix.

Parere Personale

Post Mortem - Nessuno muore a Skarnes - Foto dal set

Post Mortem – Nessuno muore a Skarnes – Foto dal set Netflix

Post Mortem – Nessuno muore a Skarnes è un telefilm in bilico tra sottile ironia e macabri scenari. Si percepisce chiaramente il sentimento di confusione di Live, che attraversa tutte le fasi della sua nuova condizione. È una sensazione che coinvolge molto il pubblico e distacca questa storia dalla concezione più tradizionale di “vampiro”.

Il panorama norvegese che fa da sfondo alla serie, con tutti i suoi usi e comportamenti, dona una nuova prospettiva a una storia che, a prima occhiata, potrebbe dare l’idea di essere stata già consumata, in diversa misura dal punto di vista cinematografico, nel corso degli anni.

Ho apprezzato particolarmente la figura di Judith (Kim Fairchild) e quella di Odd (Elias Holmen Sørensen), nonostante si tratti di due figure secondarie. Sono molto curiosa di scoprire il resto della vicenda, dunque spero che Netflix scelga di proseguire con la seconda stagione.

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