Mar 19, 2022 | 0 commenti

VIKINGS Valhalla – prima stagione

Mar 19, 2022 | Cinema | 0 commenti

Il 25 febbraio 2022 è arrivata su Netflix l’attesa serie spin off ispirata dal grande successo dell’iconica serie dell MGM dedicata ai vichinghi.

Vikings: Valhalla si svolge quasi cento anni dopo gli eventi visti nella serie originale. Queste nuove avventure uniscono i drammi e le autenticità storiche a un’azione cruda e avvincente ricca di suspence e lotte per il potere.

La serie è composta da otto episodi, il genere è drammatico, avventura e azione. È stata creata da Jeb Stuart, che è anche produttore esecutivo insieme a Morgan O’Sullivan, Michael Hirst, Sheila Hockin, Steve Stark, James Flynn, John Weber, Sherry Marsh e Alan Gasmer, Paul Buccieri.

Vikings: Valhalla Trama

Vikings: Valhalla. (L to R) Bradley Freegard as Canute, Leo Suter as Harald in episode 102 of Vikings: Valhalla. Cr. Bernard Walsh/Netflix

Vikings: Valhalla. (L to R) Bradley Freegard as Canute, Leo Suter as Harald in episode 102 of Vikings: Valhalla. Cr. Bernard Walsh/Netflix © 2021

All’inizio dell’undicesimo secolo, il re inglese decide di sterminare ed eliminare tutti i Vichinghi stanziati sulla sua isola. Tutti vengono richiamati a Kattegat per formare un grandissimo esercito e vendicare coloro che sono stati uccisi nel giorno di San Brizio.

Vediamo le vicende di alcuni dei più famosi vichinghi mai esistiti: il leggendario esploratore groenlandese Leif Eriksson (Sam Corlett), la sua impavida e tenace sorella Freydis Eriksdotter (Frida Gustavsson) e l’ambizioso principe del Nord Harald Sigurdsson (Leo Suter). Quando le tensioni tra i capi vichinghi e la casa reale inglese raggiungono un sanguinario punto di rottura e i vichinghi stessi sono divisi tra ideali e credenze cristiane e pagane. Questi tre leggendari personaggi intraprendono un epico viaggio attraverso mari e campi di battaglia, da Kattegat all’Inghilterra e oltre, combattendo per la sopravvivenza del loro popolo e per la gloria.

Recensione

Non è facile reggere il confronto con la serie originale incentrata su Ragnarr Loðbrók e i suoi discendenti. L’impegno dei creatori però è stato ripagato con una serie interessante. Ho notato diversi spunti che si sposano bene con lo stile della serie originale. In definitiva questo spin-off mantiene le caratteristiche narrative ed emotive della prima e, non è una sfida da poco.

Vikings: Valhalla. (L to R) Sam Corlett as Leif, Lujza Richter as Liv, Leo Suter as Harald in episode 106 of Vikings: Valhalla. Cr. Bernard Walsh/Netflix © 2021

Vikings: Valhalla. (L to R) Sam Corlett as Leif, Lujza Richter as Liv, Leo Suter as Harald in episode 106 of Vikings: Valhalla. Cr. Bernard Walsh/Netflix © 2021

La trama è ben scritta, per niente lenta, ma ricca di strategie, di azione e intrighi sociali. Non mancano i tradimenti e le alleanze politiche. I dissidi interni tra vichinghi pagani e quelli cristiani ha aggiunto altro colore a una storia conturbante. Quale che sia il loro credo un vichingo resta un guerriero spietato in ogni caso e la cosa mi piace molto.

I conflitti tra gli inglesi e vichinghi sono stati studiati bene e probabilmente sono esatti dal punto di vista storico. Le strategie di assalto mi hanno appassionata molto e ammetto che ci sono stati diversi colpi di scena inaspettati.

Vikings: Valhalla. (L to R) Frida Gustavsson as Freydis, Sam Corlett as Leif in episode 101 of Vikings: Valhalla. Cr. Bernard Walsh/Netflix © 2021

Vikings: Valhalla. (L to R) Frida Gustavsson as Freydis, Sam Corlett as Leif in episode 101 of Vikings: Valhalla. Cr. Bernard Walsh/Netflix © 2021

Gli interpreti sono stati bravi e credibili nel rivestire i panni di guerrieri indomiti e ricchi di sagacia. Devo però confessare che, anche se i protagonisti Leif, Harald e Fredys sono molto affascinanti e ben delineati, non mi hanno appassionata come Ragnar, Floki, Lagherta e Ivar.  

Per quanto riguarda la colonna sonora, ammetto che speravo riprendessero alcuni dei temi musicali della serie originale. Passata quasi inosservata, non mi è rimasto impresso alcun brano.

In definitiva

Nonostante il mio parere personale ovvero: carina sì, ma niente può eguagliare la serie originale, sembra che le premesse di questa prima stagione siano buone. Le riprese della seconda si sono già concluse, sicuramente la vedremo agli inizi del prossimo anno. Mi aspetto grandi cose dalla seconda stagione e soprattutto che mi appassioni molto più della prima.

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