È tra i luoghi più protetti, inaccessibili e misteriosi al mondo.
Per inoltrarsi tra i misteri dell’Archivio Vaticano bisognerebbe percorrere più di ottantacinque chilometri di scaffalature, indagare tra circa un milione e mezzo tra libri antichi e moderni, più di ottomila incunaboli, (libri pubblicati nei primi decenni dopo l’avvento della stampa) di cui circa 65 in pergamena, oltre dodici secoli di documenti storici.
Gli indici dei reperti custoditi in questa struttura sotterranea non sono pubblici e ciò alimenta la curiosità e le leggende.
Nel corso della storia, l’umanità ha accumulato la conoscenza sotto forma d’iscrizioni su pietre, pergamene, libri e manoscritti, ha creato biblioteche enormi e leggendarie come quella di Alessandria o d’Ivan il Terribile ma il loro prezioso contenuto è andato perso a causa di eventi storici o naturali.
La Biblioteca Vaticana fu fondata il 15 giugno 1475 ma a quel tempo, l’archivio papale aveva già una lunga e ricca storia e vantava già migliaia di documenti e manoscritti.
È possibile visitare la Biblioteca Apostolica?
Sì, ma l’accesso è consentito solo ricercatori, scienziati noti per le loro scoperte, professori universitari e dottorandi in grado di documentare la necessità di utilizzare i materiali della biblioteca.
Per ottenere la tessera d’accesso bisogna presentare un documento di riconoscimento, un documento sull’attività scientifica e l’accredito di una università relativa alla ricerca per cui si è inoltrata la domanda d’ingresso.
A tale richiesta va indicato l’argomento per cui si intende varcare la soglia degli archivi vaticani, questo per sapere in anticipo di quali documenti avrà bisogno il lettore, e per non disturbare invano gli antichi tomi.
Per quanto riguarda l’accesso degli studenti, questo non è consentito se non in casi eccezionali.
Inoltre secondo le regole della Biblioteca Vaticana, una volta ottenuto l’accesso è necessario mantenere il silenzio, non è possibile utilizzare telefoni cellulari, macchine fotografiche o videocamere e l’abbigliamento dei lettori deve essere coerente con la dignità dell’antica istituzione culturale e scientifica.
La parte segreta
Nel 1881, Papa Leone XIII, conosciuto come l’intellettuale che affrontò la modernizzazione di fine Ottocento, decise di condividere il tesoro vaticano con i ricercatori ma pare che l’archivio sia stato diviso in due: la parte visitabile (anche se con tutte le limitazioni del caso) e quella “segreta”.
Oltre alle comode e silenziose sale da lettura c’è un bunker, una struttura sotterranea ignifuga progettata per proteggere i documenti fragili dalle intemperie e dal fuoco.
E qui ci addentriamo nelle congetture e a quelli che potrebbero essere i documenti più controversi degli Archivi Segreti, documenti che raccontano non solo la storia della Chiesa, ma del resto del mondo.
Le severe regole imposte a chiunque varchi il misterioso Archivio Vaticano, rafforzano la speculazione che ci siano molte informazioni nascoste all’interno degli Archivi, spesso indicati come la biblioteca personale del Papa.
È in queste stanze che si troverebbero manoscritti inestimabili che fanno luce su vari segreti dell’Universo, che possono dare risposte a qualsiasi domanda, anche sull’origine della vita sulla Terra.
È lecito presumere che una parte, non si sa quanto ampia, della Biblioteca non sia stata nemmeno approfonditamente indagata poiché nonostante sia ufficialmente aperta per lavori scientifici e di ricerca, ogni giorno può ospitare per un limitato numero di ore, solo circa 150 esperti e studiosi.
A questo ritmo, l’esplorazione totale richiederebbe non meno di mille anni, perché la lunghezza totale dei 650 scaffali è di 85 km.
La leggenda
Nel corso della storia, il Vaticano è stato tutt’altro che immune dalla speculazione di cospirazioni e leggende.
Sicuramente all’interno della Biblioteca vi sono conservate le “verità scomode”, quelle che tutti conoscono ma fino a un certo punto; documenti risalenti all’Inquisizione, il processo a Galileo, gli abusi politici commessi durante il Potere Temporale fino ai più recenti scandali sulla pedofilia all’interno del clero ma i misteri dell’Archivio Vaticano potrebbero essere ben altri.
Fonti non ufficiali ipotizzano la presenza di documenti e/o reperti in grado di provare l’esistenza di vita aliena, altre di scritture che profetizzerebbero la fine della Chiesa Cattolica con l’avvento di Papa Pietro II°, l’ultimo Pontefice.
Ci sono perfino teorie secondo le quali la Santa Sede sarebbe in possesso di un “visualizzatore del tempo”, una macchina attraverso la quale è possibile vedere e ascoltare eventi passati.
L’inventore di tale strumento sarebbe Padre Marcello Pellegrino Ernetti che negli anni ’50 affermò di aver messo a punto, assieme al premio Nobel Enrico Fermi e Wernher von Braun, il “cronovisore”.
Un inquietante documento
Sempre secondo la leggenda, i misteri dell’archivio vaticano comprenderebbero una collezione di documenti e opere di famosi e controversi alchimisti come Michel de Notredame conosciuto come Nostradamus e del Conte di Cagliostro, al secolo Giuseppe Balsamo.
Del primo, nelle volte sotterranee, sarebbero conservati i manoscritti delle celebri “quartine”, profezie scritte in versi estremamente criptici per eludere l’attenzione dell’Inquisizione.
Egli infatti, per il timore di rendersi vulnerabile ai fanatismi religiosi, oscurò i suoi versi utilizzando giochi di parole e vari linguaggi insieme, come il provenzale, il greco, il latino, l’italiano, l’ebraico e l’arabo.
Tali profezie avrebbero previsto eventi come le due guerre mondiali, l’avvento del nazismo, gli attentati alle torri gemelle, solo per citare i più recenti.
Del conte di Cagliostro invece, la Biblioteca Vaticana conserverebbe un frammento di testo che porterebbe alla rigenerazione del corpo attraverso una misteriosa bevanda.
“…bevendolo, una persona perde conoscenza e parola per tre giorni. Crampi frequenti, convulsioni, sudorazione corporea. Dopo questo stato, la persona non prova alcun dolore, il trentaseiesimo giorno prende il terzo e ultimo seme del “leone rosso” (l’elisir?), e poi si immerge in un sonno profondo e riposante, durante il quale la persona perde la pelle, cadono i denti, capelli e unghie… Tutto ricresce nel giro di pochi giorni. La mattina del quarantesimo giorno, lascia la stanza una nuova persona, sentendosi ringiovanito completamente… “.
Conclusioni
Naturalmente non è possibile sapere quale sia la verità e quale la leggenda.
Quello che è certo, è che esistono cose e conoscenze, precluse alla maggioranza delle persone ed è giusto che sia così.
L’umanità ha sempre faticato ad accettare i cambiamenti ma soprattutto le diversità.
Dietro livelli di sicurezza che superano quelli di una centrale atomica, forse il Vaticano protegge semplicemente tesori d’immenso valore storico e umano, in fondo la parola “segreto” deriva da un malinteso della parola latina “secretum” che vuol dire “privato”.
Chissà perché non ci credo neanche mentre lo scrivo.
Credo invece che se dovessi occultare qualcosa al resto del mondo è proprio tra le mura Vaticane che la nasconderei.
La Chiesa Cattolica come istituzione è l’unico “impero” sopravvissuto ai secoli, la nazione più piccola del mondo che ancora oggi riesce a pesare sulla geopolitica mondiale.
Il Vaticano è, da sempre, un’istituzione stabile, nonostante tutto rispettata, potente e protetta.
Non voglio fomentare la leggenda, ma se è esistito o esiste qualcosa che noi “comuni mortali” possiamo solo immaginare, le prove si trovano tra i misteri dell’Archivio Vaticano!
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