Arriva dal 14 aprile su Netflix l’atteso film The Last Kingdom: Sette Re devono morire, che dopo l’epilogo della serie tv, conclude la saga tratta dai romanzi di Bernard Cronwell già fulcro della serie tv. Diretto da Ed Bazalgette e sceneggiato da Martha Hiller.
The Last kingdom – Sette re devono morire – Trama
Nell’Inghilterra del IX secolo d. C, la guerra tra gli abitanti e gli invasori danesi ha imperversato sul territorio per un secolo. Ora che si è stabilita la pace, il paese è quasi unito e solo Uhtred di Bebbanburg, che governa la Northumbria, deve ancora consegnare le sue terre al trono.
Ma, quando re Edoardo muore, la pace è in pericolo: i suoi due potenziali eredi Aethelstan e Aelfweard si danno battaglia per rivendicare la corona. Uhtred viene a sapere che il suo ex pupillo e protetto Aethelstan combatterà e parte in sella per aiutarlo ad assicurarsi la vittoria, ma il giovane principe è caduto sotto un’influenza oscura e non è più il ragazzo che Uhtred conosceva un tempo.
Quando le azioni di Aethelstan minacciano la vita a cui è abituato, Uhtred deve decidere a chi giurare lealtà: al re o alla sua patria, tra le persone a cui tiene di più e il suo sogno di un regno unito.
Recensione
L’epilogo della serie tv mi ha emozionata, ma anche lasciato l’amaro in bocca. Sono stata davvero soddisfatta di vedere un ulteriore finale che accompagnasse le gesta di Uhtred di Bebbanburg (Alexander Dreymon) a un degno ritratto storico che lo rende immortale.
Basato su fatti storici, il film ha un bella fotografia, riprende la stessa colonna sonora della serie tv e molti degli interpreti principali e nuovi attori. La trama è ben scritta, il cast è ben assortito. Il protagonista in particolar modo gode della mia stima sia per le doti attoriali che per le scene di lotta in cui è molto credibile.
C’è tutta la poesia epica delle saghe cappa e spada. Si nota il coraggio e la voglia di rivalsa dei popoli. Ciò caratterizza le storyline dei personaggi. Talvolta è la sete di potere e sangue a fare da guida alle gesta degli uomini. Poi oltre la violenza e alle rimostranze religiose che spesso invece di illuminare, possono oscurare l’animo umano, emerge quella luce che porta all’espiazione e, al desiderio di unione.
Gli ideali di Uhtred, sono sempre la scintilla che porta avanti il sogno di Re Alfred del Wessex e dei suoi successori, ovvero tutti i sassoni uniti in un solo popolo. Nonostante gli intrighi, i tradimenti e le abili macchinazioni dei re anglo sassoni e di quelli norreni, alla fine la profezia che viene pronunciata: Sette re devono morire, da un senso all’intera pellicola. E ancora di più, da un senso al grande destino del guerriero Uhtred figlio di Uhtred.
In definitiva
Sicuramente chi non brama il potere, ma viene spinto da più nobili ideali è destinato a grandi imprese che lo spingeranno a ispirare popoli, storie e canti e lo consacreranno nella leggenda. Questo film è stato un piacevole intrattenimento, mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti del genere, a chi ha seguito la serie, non potete proprio perdervelo.
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