Nella dilogia creata da Samantha Grandotti, Storie della Cacciatrice, umani e ulfhednar sono costretti a convivere nei territori selvaggi della Valle. In particolare, avventura, tradimento e un amore impossibile caratterizzano il primo volume della saga: I Senza Luna.
I Senza Luna – Trama
Tre ragazze sono state aggredite: i corpi straziati presentano squarci profondi, ferite provocate dalle zanne che affondano nella carne, dagli artigli che lacerano in profondità la pelle e i muscoli. Sembra essere opera degli ulfhednar, temibili esseri dalla forza di cinque uomini, che possono trasformarsi in lupi sanguinari nelle notti di luna piena. Laila è una Cacciatrice, il suo compito è quello di proteggere gli abitanti della Valle dagli ulfhednar. Fermare i responsabili delle brutali aggressioni non sarà però semplice perché le cose non sono come sembrano e dal passato affiora un dolore mai dimenticato, che Laila deve affrontare per giungere alla verità .
Recensione
Umani e ulfhednar hanno sempre faticato ad andare d’accordo, nelle regioni della Valle. La foresta e le montagne così vicine non sembrano bastare alla fame di potere di questi uomini-lupo, e dall’altro lato gli umani sentono la necessità di tenere la vallata per loro.
Una pace precaria vige ormai da alcuni anni, quando Laila, di ritorno dal suo allenamento per diventare una Cacciatrice, incontra per la prima volta Einar, il nuovo Alfa delle Montagne Azzurre. Non è che il primo di molti incontri.
Lei, Cacciatrice, decisa a eliminare qualsiasi ulfhednar possa essere una minaccia per la Valle. Lui, Alfa con un passato da Omega e un fratello dalle mire spietate. E nel mezzo? Il villaggio, tre ragazze uccise, le Guardie Argenti, Arvid il Grande, e la piccola, dolce Kaja. Insieme ai lupi delle Montagne Azzurre: la scontrosa Valyr, il taciturni Askar, il saggio Bjorn e Feya la guaritrice.
Nel progredire della storia, ogni tassello sembra essere fuori posto perché ogni personaggio porta con sé un passato doloroso, un fardello che, una volta svelato, va a ricomporre un puzzle di amori proibiti, tradimenti e inganni. Un puzzle ben congegnato dalla scrittura scorrevole e incalzante dell’autrice.
Ma chi è che si tiene nell’ombra? Chi sono i Senza Luna, questi ulfhednar che contro ogni logica sembrano riuscire a trasformarsi senza il bisogno della luna piena? Quale significato ha il talismano che tengono al collo? Le domande sono tante, e forse solo Laila ed Einar, insieme, stringendo una tregua, saranno in grado di trovare le risposte…
Parere personale
Questo primo volume della dilogia di Samantha Grandotti si è rivelata una lettura molto piacevole. La storia trova il suo giusto ritmo nelle fasi lunari e si srotola pian piano in un alternarsi di passato e presente. Le frasi sono forse un po’ lunghe, ma scorrevoli, l’impaginazione dei capitoli accompagnata da immagini e disegni davvero ben fatti.
Laila è un personaggio molto determinato, felice di potercela fare con le sue sole forze, orgogliosa di non sentire alcuna necessità ad appoggiarsi ad altri, specialmente se uomini. Mentre Einar è il classico personaggio maschile che si sente in dovere di fare il duro, di mantenere il controllo e le distanze, ma il suo sorriso sembra da subito tradirne l’indole gentile e disponibile.
Ho detestato il personaggio di Eirikr, e per questo credo che l’autrice sia stata molto brava a delinearne e accentuarne le peggiori sfumature di carattere. Ho seguito con un brividino trepidante il dipanarsi dei sentimenti di Laila, e ho cavalcato l’onda del feroce tradimento che ha scosso tutti i personaggi.
Ho apprezzato il sapore vagamente nordico che l’autrice ha scelto di dare alla storia, questo clima a metà tra i Vichinghi e i Celti, e soprattutto ho trovato molto congeniale il pizzico di magia ancestrale che permane tutto il libro.
Conclusioni
Storie della Cacciatrice – I Senza Luna è un’avventura dark fantasy che, a differenza di molti libri di questo genere, riesce a trovare la luce alla fine del tunnel.
Il finale di questo primo volume è un finale chiuso, che tuttavia si apre verso nuove possibilità . È un finale che riempie il cuore, una sorta di lieto fine in cui i personaggi vanno verso la rivalsa. Certo, resta qualche domandina in sospeso, ma sono sicura che troverò le risposte nel secondo capitolo della dilogia: L’Incantatore.
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