Dark Shadows è un film del 2012, diretto da Tim Burton, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Seth Grahame-Smith, si basa sull’omonima soap opera degli anni sessanta creata da Dan Curtis. Il riadattamento non esclude i toni lugubri e comici tipici dello stile burtoniano. A ricoprire i ruoli principali l’immancabile Johnny Depp che stavolta incarna un vampiro, Eva Green, Michelle Pfeiffer, Chloë Grace Moretz ed Helena Bonham Carter.
Dark Shadows – Trama
1760. La famiglia aristocratica inglese dei Collins con il figlio Barnabas si trasferiscono da Liverpool alle Americhe, nel Maine. Lì costruiscono una casa: Collinwood e fondano un’azienda ittica che si espande e dà origine a una cittadina, Collinsport. Barnabas cresce e, seppur educato secondo dei sani principi, diviene un ragazzo spavaldo, piuttosto arrogante e un vero playboy. Seduce e abbandona Angelique Bouchard, una domestica in servizio presso la sua magione follemente innamorata di lui che lo idolatra, quest’ultima, per vendetta e per gelosia, inizia a rovinargli la vita attraverso l’uso della magia nera.
Angelique, infatti, causa una sequela di disgrazie e in ultimo il suicidio della dolce e bella Josette, l’amatissima fidanzata di Barnabas, che si lascia cadere da una scogliera. Barnabas si getta dalla stessa rupe, cadendo al fianco della sua amata esanime. Ma inspiegabilmente riapre gli occhi e scopre che Angelique per il suo rifiuto, lo aveva punito con l’immortalità, trasformandolo in un vampiro, affinché la sua sofferenza sia eterna. In seguito la donna istiga contro di lui gli abitanti di Collinsport, che lo seppelliscono vivo in una bara per 200 anni.
Recensione
Ancora una volta un film di Burton appassiona per il suo stile eccentrico, retrò e per i personaggi ben caratterizzati e folli. In particolare la resa dei conti che si riaccende tra il vampiro (Depp) e la strega (interpretata dalla magnifica Eva Green) ha finalmente inizio, tra dispetti legali e stoccate di lingue dando ritmo e carattere alla pellicola, già ricca di suspense e segreti.
I due personaggi si muovono in uno scenario dark e surreale, infatti non mancano apparizioni, omicidi sinistri, mostri di ogni tipo. La presenza di Helena Bonham Carter (ancora moglie di Burton all’epoca) è costante e presente in famiglia. A lei spetta il ruolo della psicologa alcolizzata che cerca di aiutare quelle povere anime che si son ritrovate coinvolte in una faida familiare vecchia di secoli, ma che cela altri obbiettivi, tra cui diventare essa stessa immortale.
In tutto questo caos, ovviamente non può mancare la comparsa della reincarnazione della lontana Josette che renderà il tutto più contorto e rischioso e riaccendendo l’umanità del vampiro.
La trama è graffiante per una storia quasi da cliché, appare romantica e al contempo stona con i toni colorati hippy degli anni ’70 che spingono in scenari scuri e lugubri. Eppure l’umorismo, le battute taglienti e spiazzanti ci riportano in quello stile tipicamente burtoniano che tanto amiamo. Irriverente, accattivante e provocatorio.
In definitiva
Il film è una commedia divertente che mette al centro i legami familiari e l’amore senza tempo. L’affermazione di sé e la voglia di sentirsi normali nonostante le proprie stranezze. Anche se presenta qualche scena leggermente forte, tutto sommato può essere vista dai più giovani accompagnati dai genitori.
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