House of the Dragon – stagione 2

House of the Dragon – Stagione 2 -Sinossi

Key Art
HBO
MAX
House of the Dragon
Season 2
Photograph by Courtesy of HBO
Credit Warner Bros

Dopo gli avvenimenti che hanno condotto Lucerys, il secondo genito di Rhaenyra, alla morte e all’incoronazione di Aegon II, la battaglia tra i verdi e i neri è alle porte. Entrambi gli schieramenti reclutano truppe per la guerra imminente e tutto Westeros si prepara per la danza dei draghi. Mentre alla Barriera Lord Cregan Stark promette al principe Jacaerys oltre 2 000 veterani in supporto a sua madre Rhaenyra. La regina ha abbandonato Roccia del Drago e si è recata a Capo Tempesta, per recuperare i resti di Arrax e di suo figlio Lucerys.

Daemon vuole vendicare l’omicidio del principe e chiede l’aiuto di Rhaenys per uccidere Aemond e il suo drago Vhagar, ma lei non lo supporta nel suo piano, sottolineando che non possono agire senza l’ordine di Rhaenyra. Ad Approdo del Re, Aegon cerca di essere un buon re, ma suo nonno Otto vuole renderlo più cauto nell’accogliere le richieste della gente comune, affamata dopo che i Velaryon hanno occupato il Gullet e messo la città sotto blocco navale. Rhaenyra ritorna a Roccia del Drago e annuncia ai suoi alleati che vuole vendetta sul fratellastro Aemond.

Recensione

La seconda stagione di House Of The Dragon è stata la attesa dell’anno ed è forse questa attesa che ha caricato di molto le aspettative dei fan, i quali spesso si sono sentiti delusi.

Prince Aemond Targaryen
HBO
House of the Dragon
Season 2
Photograph by Courtesy of HBO
Credit Warner Bros

La trama si snoda in maniera lenta, c’è poca azione, moltissimi dialoghi e intrighi, come una tela che viene tessuta lentamente, così si dipanano le trame e le sotto trame di ciascun episodio. Ci sono momenti di alto spessore e scene molto profonde, sentimentali e forse altre poco importanti per la narrazione e ambientazione, almeno in apparenza. Il climax è una continua altalena. Manca proprio quel crescendo narrativo che ha sempre caratterizzato la serie madre.

Tuttavia, si rileva una certa fedeltà o meglio linearità con il testo da cui è tratta la serie ovvero: Fuoco e sangue di Martin.  Ormai è chiaro che questa stagione sembra troppo tranquilla mentre ci prepara alle grandi battaglie che si compiranno nelle prossime stagioni.

In linea di massima, i vecchi e nuovi personaggi restano fedeli alla propria caratterizzazione, qualcuno si evolve e spacca, qualcuno meno, qualcuno sboccerà in seguito. Allo spettatore diviene impossibile non schierarsi o empatizzare con le vicende di ciascuno di loro, sia dei buoni che dei villain.

I draghi, come tutto ciò che li concerne, sono sempre epici, sia quelli già noti che i nuovi non deludono e anzi sorprendono. Sia la loro creazione sullo schermo, sia la caratterizzazione che viene loro attribuita. Draghi non sono resi come semplici bestie, ma divinità ed esseri intelligenti che fanno da padrone nella serie e sullo schermo. Sono loro a scegliere il cavaliere e non avviene mai il contrario, a parte forse in un caso.

In definitiva

Benché si potrebbe desiderare qualche colpo di scena in più o maggiori duelli, in fondo, la seconda stagione regge il confronto con la prima e fa da propedeutico alla vera e propria danza dei draghi, che si scatenerà in futuro. Le profezie sono state svelate e ci avviamo sempre di più nel vivo della guerra e in tutte le conseguenze che faranno da scenario alle vere e proprie cronache del ghiaccio e del fuoco.