Dopo il grande successo della serie The Witcher e l’attesissima terza stagione tratta da Wild Hunt, in cui daremo addio a Henry Cavill nei panni del nostro amato Geralt di Rivia, Netflix ci regala una miniserie prequel.

Creata da Declan de Barra e Lauren Schmidt Hissrich. Di genere fantasy ovviamente, la miniserie si basa sempre sull’universo di Andrzej Sapkowski. È stata interamente pubblicata il 25 dicembre 2022  e si compone di sole quattro puntate.

Nel cast Sophia Brown e Laurence O’Fuarain e Mirren Mack i protagonisti principali, accompagnati da Ranuncolo dalla serie originale ovvero Joey Batey.

Blood Origin – Trama

Ambientata 1200 anni prima degli eventi della serie televisiva The WitcherBlood Origin descrive la creazione del primo Witcher, così come gli eventi che portarono alla “Congiunzione delle sfere”. Esplora anche l’antica civiltà elfica prima della sua fine.

Recensione

The Witcher: Blood Origin - Locandina promozionale

The Witcher: Blood Origin – Locandina promozionale
Netflix

Non è sicuramente paragonabile a quella originale. Tuttavia la storia in sé per sé, non è malvagia. Anzi è un approfondimento sulla genesi della razza mutante dei Witcher, ma anche a un chiarimento su un particolare momento della storia di questo universo, ovvero la congiunzione delle sfere. Capiamo finalmente cosa sono i misteriosi monoliti visti soprattutto nella prima stagione.

Ovviamente nella trama principale è rappresentata l’eterna battaglia di pochi giusti che si oppongono al male rappresentato dall’impero e dalle sue manie di conquista.

Il cast è ben assortito e di sicuro non manca l’azione. Il climax va aumentando di episodio in episodio e da uno scontro all’altro. La pecca maggiore sono stati senza dubbio i visual-effect che ho trovato pessimi rispetto a quello a cui siamo abituati.

Belle le canzoni e le scenografie. Anche i villains risultano credibili e non sfigurano al fianco dei nostri eroi, ma tuttavia qualcosa non convince e non ha superato in pieno le mie aspettative generali.

In definitiva

Rispetto l’espediente di un prequel che voglia spiegare molte delle cose citate inizialmente. L’universo creato nei libri e nei games è davvero geniale e vasto, non ci sarebbe abbastanza spazio nella serie originale e si rallenterebbe troppo la narrazione degli episodi.

Tuttavia come ho detto e da come sembra di capire ci potrebbe essere un sequel a questa miniserie e in tal caso mi auguro che si decida d’investire molte più risorse nella sceneggiatura e negli effetti visivi.

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