Sono davvero felice di poter condurre questa intervista. Felice e anche un pizzico emozionata! Oggi ho la possibilità di presentarvi un nuovo componente del Vampire’s Tears. Con questo articolo vogliamo esprimerle un caloroso benvenuto e ringraziarla per aver accettato di condividere con noi i suoi bellissimi disegni!

Sto parlando di Clodia, vignettista ed illustratrice, che attualmente pubblica regolarmente sul profilo instagram @heyclodia. Mi sono imbattuta in lei qualche anno fa su una piattaforma di blogging. Inizialmente mi hanno incuriosita i post in cui in maniera spassionata e divertente raccontava la sua vita quotidiana. Immaginate poi la mia sorpresa quando ho scoperto che Clodia è anche una disegnatrice. Da quel momento ho iniziato a seguire il suo lavoro costantemente, finché, qualche giorno fa, ho raccolto abbastanza coraggio per invitarla ad entrare a far parte della comunità del VT. E oggi siamo qui perché, con mia grande meraviglia, ha accettato!

Ciao Clodia! Benvenuta! Fino ad ora mi sono riferita a te utilizzando il femminile, ma mi sento di iniziare questa intervista chiedendoti quali pronomi preferisci utilizzare.

Iniziamo con una domanda difficile! Uso il femminile.

Raccontaci un po’ di te! Chi è Clodia?

Clodia è l’alter ego “artistico” di Claudia. Sono una studentessa universitaria, vivo a Roma e il mio migliore amico è una tartaruga di nome Ugo.

Tutti i disegnatori, alla domanda “da quanto tempo disegni?” rispondono “da sempre”. E’ così anche per te? Che rapporto hai con il disegno?

Per niente! Ovviamente disegnavo da piccola per gioco e al liceo mi sono messa a fare ritratti realistici a matita per un po’. Facevo ritratti di cantanti famosi e li regalavo alle mie amiche. Dopodiché non ho più toccato matita fino ad un paio di anni fa. Ho iniziato a disegnare con costanza l’anno scorso, grazie al disegno digitale. Ho sempre creato storie, ma quando provavo a scriverle non ero mai soddisfatta. Solo da poco ho capito che posso unire lo storytelling al disegno. Anche quando faccio delle illustrazioni, cerco sempre di raccontare una storia, anche se in una sola immagine.

Leggendo le tue vignette non si può fare a meno di notare la necessità di trattare temi sull’identità di genere e il femminismo. Come scegli i temi dei tuoi disegni?

Molte vignette sono ispirate alla mia vita quotidiana. Cerco di parlare di quello che mi sta a cuore e i temi vengono da sé. Non credo che sarei in grado di parlare di un personaggio etero nemmeno volendo! Nella cultura popolare le storie di mostri hanno a che fare con la trasformazione del corpo e la percezione della società vs. la propria identità. Quindi, dal momento che le mie vignette ruotano attorno ad un gruppo di mostri, mi è sembrato naturale chiedermi quale fosse il loro rapporto con il genere. Il femminismo ha un ruolo fondamentale nella mia visione del mondo e sarebbe impossibile tenerlo fuori da quello che disegno, anche se, ovviamente, nei fumetti questi temi vengono trattati in maniera molto leggera e (spero!) divertente.

Per troppe persone il fumetto resta una forma di intrattenimento per ragazzi. Eppure proprio con le tue vignette è chiaro che il fumetto può essere anche molto altro. C’è un pubblico a cui ti rivolgi in particolare? Magari per trasmettere un messaggio ben preciso.

Sicuramente a persone della mia generazione o un po’ più giovani. Millennial e GenZ, credo che siano le persone che apprezzino di più il mio umorismo. Non ho messaggi precisi, ma spero che chiunque si riveda nelle avventure dei miei personaggi possa farsi una risata e sentirsi meglio (e che coloro che si riconoscono nelle azioni delle vittime di Lucy magari ci ripensino, se non altro per paura di essere morsi!)

Chi è Lucy? Come è nato questo personaggio e perché proprio un vampiro? E’ un tuo alter ego?

Lucy è la mia reinterpretazione di Lucy Westenra di Dracula. E’ la ragazza che vorrei essere o che vorrei avere come migliore amica. In genere sono molto timida e per niente pronta a rispondere in certe situazioni. La prima vignetta che ho realizzato riguardava il catcalling. Mi sono chiesta: “Come avrei voluto reagire in una situazione simile?” e mi è venuta in mente lei. Sono una grande fan dell’horror e in particolare dei vampiri, da Anne Rice a Buffy. Una vampira pronta a saltare al collo dei molestatori mi è sembrata l’eroina perfetta!

Insieme a Lucy appaiono regolarmente anche altri personaggi. Quanti di loro si ispirano a persone che esistono davvero? Se sì, puoi farci un esempio senza comprometterti troppo?

Credo che Sam, barista e licantrop*, sia il personaggio maggiormente ispirato a me, sia esteticamente che caratterialmente. Una delle maggiori ispirazioni per Lucy, invece, è Megan Fox in Jennifer’s Body. Le altre ghoul, invece, sono un po’ un mix di persone che conosco o che seguo.

Qual è il tuo sogno da disegnatrice? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Ho molte storie ancora da realizzare (i fumetti richiedono un sacco di tempo!) e il mio sogno è poterle condividere, magari in un libro fisico invece che su Instagram. Per ora, oltre alle vignette di Queer as Ghouls, sto lavorando ad un’altra storia che spero di poter mostrare presto!

Ci sono dei fumetti o dei cartoni con cui sei cresciuta e che ti hanno ispirata a creare quello che fai adesso?

Tra i fumetti sicuramente W.I.T.C.H.! Poi leggevo tantissimo Diabolik e Dylan Dog, grazie a mia sorella maggiore. Mi piacevano le storie del mistero, un po’ paurose. Ricordo che andavo matta per la collana X-Mickey di Topolino, ispirata a X-Files. Per i cartoni, Sailor Moon e Scooby-Doo mi sono sempre stati d’ispirazione. E poi ho sempre avuto un debole per Shrek!

VT è un portale che tratta anche di film, serie tv e libri. Quali sono i tuoi preferiti in questo momento?

Al momento sto guardando Dark e mi piace molto. La trama è intricata al punto giusto e non semplifica le cose per lo spettatore. Poi sto leggendo tutto quello che posso di Shirley Jackson. Abbiamo sempre vissuto nel castello è il mio preferito, per ora.

Ti va di lasciare un messaggio per i nostri lettori? Cosa dovranno aspettarsi dalle tue vignette?

Spero che le trovino divertenti e che si affezionino ai miei personaggi. In particolare, devono aspettarsi citazioni dai classici dell’horror e moltissima queerness!

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