Fantasmi al Castello è un evento di spettacolo itinerante promosso dall’associazione Ridiamo vita al Castello (RVAC) che da alcuni anni cura e valorizza uno dei bellissimi manieri antichi e storici presenti sul nostro territorio, in questo caso il Castello del Parco (conosciuto anche come Castello del parco Fienga o castello di Nocera).

Questa organizzazione no-profit che vanta oltre 50 volontari attivi ha un vastissimo programma di eventi atti allo scopo di invitare la popolazione di Nocera e dintorni a visitare e conoscere la storia del Castello.

Fantasmi al Castello 2023

Quest’anno con il patrocinio del Comune Città di Nocera Inferiore e della Fondazione Carisal, torna un evento molto famoso e ben organizzato: Fantasmi al Castello. Dopo il successo delle prime edizioni, giunge quest’estate alla sua quarta edizione. Si tratta di un vero e proprio spettacolo itinerante, nato dalla sinergia con Artenauta Teatro.

Il fascino delle performance teatrali e la suggestiva atmosfera antica del Castello e della natura che la circonda renderà le serate dello spettacolo, uniche nel suo genere.

Quando e come

L’evento si terrà Sabato 29 e domenica 30 luglio a partire dalle 20.30, ci terrà il raduno al secondo cancello, salendo da via del Parco, sul sentiero comincerà il percorso guidato dove si incontreranno i vari fantasmi.

Fantasmi al Castello 2022

Fantasmi al Castello © https://rvac.it/

Ritorneranno in vita veri e propri personaggi storici e leggendari che hanno abitato il Castello del Parco, per narrare le vicende che li hanno legati indissolubilmente al maniero nocerino e alla nostra città.

Fantasmi accompagneranno i visitatori lungo tutto il percorso, in un viaggio a metà tra i due mondi, che vedrà la Collina del Parco, con i suoi ruderi immersi nel verde, e i suggestivi ambienti del Castello, animarsi di cortigiani, popolani, regine, papi e condottieri, uomini d’arme e di intelletto, come sul palco di una grande pièce teatrale, ideata dai volontari dell’associazione.

Una volta giunti ai piedi della torre normanna e al termine dello spettacolo, i visitatori avranno la possibilità di intrattenersi nell’antico maniero nell’area food & drink. Il punto ristoro sarà allestito per l’occasione con più sedute e gestito da “Le Bush”, partner dell’iniziativa.

Informazioni e prenotazioni

Al fine di garantire una perfetta riuscita dell’evento i posti disponibili sono limitati pertanto, per partecipare, è obbligatoria la prenotazione su WhatsApp al numero: +39 3312128713o al +39 3495866702 .

Allo scopo di garantire un’elevata qualità dell’offerta artistico-culturale è previsto un contributo straordinario minimo a copertura dei costi di realizzazione. Seguendo le pagine social e il sito di Ridiamo Vita al castello, sitroveranno ulteriori informazioni utili.

L’associazione RVAC composta da Giovani che tengono al proprio territorio

L’associazione “Ridiamo vita al Castello” nasce il 3 luglio 2014 dalla volontà di un gruppo di giovani cittadini che hanno come obiettivo quello di tutelare e valorizzare il Castello del Parco Fienga, complesso archeologico simbolo della città di Nocera Inferiore.

Mossi da un forte senso di appartenenza, identificazione e rispetto per la propria terra, i volontari si propongono di svolgere un’opera di sensibilizzazione verso il Castello, conducendo tutti gli interessati alla scoperta di questo e della collina su cui esso insiste.

Un po’ di storia

Nel Codice Diplomatico Cavese (Codex Diplomaticus Cavensis) ritroviamo una frase datata al 984 d.C. che indica la presenza di un insediamento abitativo  fondato dai nocerini, con un nuovo assetto urbanistico, presso il monticello ovvero la Collina del Parco. Secondo le fonti storiche, risulta che l’abitato fosse circondato da mura e che agli inizi dell’ XI° secolo d.C. comprendesse anche un mercato cittadino, oltre che un numero considerevole di strade e abitazioni.

Palazzo Fienga e Cappella De Guidobaldi

Palazzo Fienga e Cappella De Guidobaldi © https://rvac.it/

All’inizio dell’XI° secolo d.C. anche nel territorio nocerino giunsero i primi cavalieri normanni, il cui scopo, inizialmente, fu quello di aiutare i principi longobardi di Salerno a difendersi dalle scorrerie dei Saraceni. Le esigenze di rafforzare le difese del principato di Salerno indussero i Longobardi ad assegnare i territori tra Nocera e Pagani alle famiglie normanne dei Filangieri e dei Pagano, che assunsero pertanto il controllo del territorio dividendosi tra il castello di Corteinpiano, attuale Pagani, e quello del Parco.

L’abile ascesa al potere di Normanni pose lentamente fine alla presenza longobarda e consolidò la loro posizione nel territorio, influenzando in diversi modi l’arte e l’architettura del periodo a cavallo tra l’inizio dell’XI° secolo e la fine del XIII° secolo d.C. .

Al periodo normanno sono databili i resti di un ciclo pittorico conservato all’interno dell’abside di una struttura religiosa inglobata successivamente dalla costruzione della Torre Mastio. La parete palinsesto presenta tre strati affrescati, e probabilmente faceva parte della cappella palatina di S. Leone, citata in diversi documenti sia di epoca Normanno-Sveva che Angioina.

Castello Parco Fienga

Castello Parco Fienga © https://rvac.it/

I resti visibili, di recente interessati da un importante intervento di consolidamento e pulitura, rappresentano i santi Giovanni, Andrea e Pietro inquadrati da fasce di color rosso e che, per stile e composizione, si attribuiscono alle medesime maestranze che operarono a S. Angelo in Formis.

Al Castello, quindi, esiste un’importante testimonianza pittorica relativa allo stile beneventano-cassinese. I rapporti tra Giordano I Drengot, principe capuano parente del Guiscardo, avente anche il controllo di Nocera, e l’abate Desiderio si riscontrano pertanto, anche in queste importanti tracce pittoriche. Gli affreschi del Castello vengono datati agli inizi dell’ XI° secolo d.C., proprio quando Giordano I Drengot fu signore di Nocera e l’abate Desiderio commissionò il rifacimento della chiesa cattedrale di S. Angelo in Formis, a Capua.

Al momento sono in corso ulteriori studi per cercare di comprendere e ricostruire le varie fasi di questa importante testimonianza pittorica e mettere chiarezza nel rapporto che intercorreva tra la struttura religiosa ed il mastio del Castello.

Autore