Vivarium è il secondo lungometraggio del regista Lorcan Finnegan, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes nel 2019.

Al film, che si sviluppa tra fantascienza distopica e horror psicologico, bastano i primi cinque minuti per far immergere lo spettatore in una favola nera dal finale volutamente interpretabile, in cui tutti potremmo riconoscerci. Attualmente è disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video.

Vivarium – Trama

Vivarium - Poster - Courtesy of Mongrel Media

Vivarium – Poster – Courtesy of Mongrel Media

Una giovane coppia in cerca della casa ideale in cui metter su famiglia, si imbatte in uno strano agente immobiliare che li conduce a Yonder (“laggiù” in inglese), un complesso residenziale di nuova costruzione fatto di case a schiera tutte uguali.

Dopo aver mostrato ai due la “casa dei sogni”, il misterioso accompagnatore sparisce nel nulla.

Rimasti soli, Gemma e Tom decidono di andarsene ma trascorrono l’intera giornata a girare a vuoto, da Yonder non c’è via d’uscita, tutte le strade portano al civico num.9, quello scelto per loro dall’agente immobiliare.

Nei giorni successivi, ogni tentativo risulta inutile ma nella casa cominciano ad “apparire” scatole con tutto quello che serve alla sopravvivenza, dal cibo alla cura della persona finchè un giorno, in una di queste scatole, la coppia trova un neonato ed un messaggio: “abbiatene cura e sarete liberi”.

Liberi…ma in che modo?

Recensione

Un horror strano e cerebrale, claustrofobico dall’inizio alla fine, Vivarium lascia una forte traccia di inquietudine ed estraniamento nello spettatore, anche molto dopo la visione. Jesse Eisenberg e Imogen Poots si adattano in modo eccellente ai ruoli di Tom e Gemma, “fidanzati tipici” alla ricerca della “casa ideale”, calati fin da subito in un’ansiogena trappola suburbana.

Jesse Eisenberg and Imogen Poots. Courtesy of Mongrel Media

Jesse Eisenberg and Imogen Poots. Courtesy of Mongrel Media

Le scelte scenografiche, gli sfondi cartonati verde pallido, le riprese dall’alto che mostrano Yonder silenzioso e terribilmente vuoto, non hanno nulla di rassicurante e le vibes negative si percepiscono appena si arriva al villaggio. I colori cambiano, le scene assumono una tonalità azzurro sbiadito/malaticcio, le abitazioni sono un labirinto di scatole in cui il “sogno americano” diventa l’incubo della reclusione.

L’inevitabile progressione nella follia è palese quando entra in scena la figura del bambino, un bambino “non come tutti gli altri”. Quelli che pochi giorni prima erano ragazzi spensierati che cercavano di pianificare il futuro, si ritrovano sempre più immersi nel terrore, esausti, relitti tenuti in ostaggio dalle necessità di un bambino “alieno” che nessuno dei due voleva, finendo per incolparsi a vicenda.

Vivarium è forse uno di quei film ai quali ci si avvicina con poche pretese ma si rivela un’ eccentrica, visionaria e ipnotica metafora della vita.

Conclusioni

Vivarium è un film che va guardato, assimilato e poi possibilmente, riguardato per poterne cogliere tutte le metafore nascoste (ma non tanto) nella cura maniacale dei dettagli.

Non è un film facile, è opera spietata che parla di noi e delle scelte che ci vengono imposte. La vita ideale, fatta di tutti quei traguardi prescritti dalla società, è  descritta come “l’esca” che attira molti nella trappola della disumanizzazione.

Una critica non troppo velata alle tappe forzate a cui vanno incontro la maggior parte degli uomini. Il film è uno specchio in cui ci si può riflettere per raggiungere una definitiva consapevolezza su ciò che siamo ma soprattutto su chi vogliamo essere e su cosa desideriamo davvero.

Un prodotto originale, intelligente e spaventoso, tanto distopico quanto pop che ricorda la serie “Black Mirror”.

Consigliatissima la visione.

Autore

  • Roxanne Caracciolo

    Affascinata dal lato oscuro che c'è in ogni persona, mi piace approfondire misteri e leggende. Ho studiato negli anni, tutto ciò che riguarda il vampirismo, a livello letterario, storico e reale. Quando non sono al lavoro o in palestra, sono immersa nella lettura, i miei autori preferiti sono Poe, Lovecraft, Wilde e tra i contemporanei King ed Anne Rice.