Attenzione: questo articolo contiene spoiler. Tuttavia può essere un pratico approccio per chi vuole affacciarsi al mondo di Lovecraft e vuole prendere visione a grandi linee di quello che troverà all’interno. Vi consigliamo, in ogni caso, la lettura dell’opera originale.

Continua il Ciclo dedicato a Lovecraft, ancora una volta ci dobbiamo scusare in merito ai ritardi riportati sulla tabella di marcia, ma il periodo non è dei migliori. In ogni caso vi vogliamo ringraziare perché sembra che questi articoli vi siano graditi, dato che ogni tanto noto una nuova presenza su quelle pagine (però se lasciasse anche dei commentino ci farebbe più piacere).

Il racconto che andiamo a trattare oggi è Colui che sussurrava nelle tenebre (The Whisperer in Darkness) datato 1928. Se quando abbiamo parlato de Il Richiamo di Cthulhu abbiamo detto che si tratta sicuramente di uno dei più famosi dell’intero ciclo, per  Colui che sussurrava nelle tenebre dobbiamo allora dire che è considerato uno dei testi più importanti dove l’universo cosmico che è diventato il clou dei suoi racconti continua a svilupparsi creando sempre maggiormente quell’idea che il cosmo non sia un qualcosa da esplorare, ma al contrario risulti essere la fonte stessa degli orrori.

I racconti del Necronomicon. Ediz. integrale di Howard P. Lovecraft

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Tra gli altri, questo racconto assume i connotati quasi di una disquisizione scientifica , di fatti, è proprio l’approccio scientifico delle teoria di Akeley che convince il protagonista e narratore  Wilmarth ad intraprendere una corrispondenza con lui, sugli strani eventi e le strane creature che sembrano essere state avvistate in corrispondenza di alcuni fiumi del Vermont.

D’altro canto, di non poca importanza è il fatto che Akeley stesso dichiari di essere letteralmente perseguitato da queste creature. esse, secondo quanto emerge dai suoi scritti, non solo lo seguono nei suoi movimenti, tanto da averlo costretto a rintanarsi in casa propria, ma perfino si avvicinano all’abitazione del povero uomo spaventando e uccidendo i suoi cani. Tuttavia questo atteggiamento cambia improvvisamente contemporaneamente al peggiorare delle condizioni fisiche di Akeley.

Ciò, insieme alle insistenze del suo corrispondente, che sembra aver stabilito un buon rapporto con le creature  di cui vanta le incredibili conoscenze, convince il protagonista a raggiungerlo. È proprio questa seconda parte del racconto quella che entra maggiormente nell’atmosfera tipica dei racconti lovecraftiani. Giunto a destinazione il protagonista comincia a rendersi conto che qualcosa, in effetti, non torna. C’è qualcosa di strano e questo sia nell’atteggiamento di chi, in vece del suo ospite lo riceve, sia, successivamente, nei comportamenti di Akeley stesso. Il lettore può dunque, da questo momento, comunicare le proprie congetture su quello che era l’incipit del racconto stesso, ovvero la  misteriosa scomparsa di Akeley.

Ora, prima di passare a quelle che sono le mie considerazioni personali, tengo a precisare che ho letto questo racconto almeno un paio di mesi fa, per cui chiedo venia se non sarò esplicativa come per quelli precedenti. Sicuramente non si può negare che le atmosfere, sebbene percepibili più nella seconda parte siano esattamente quelle che si sono trovate nei racconti precedenti, ovvero quella curiosità per l’ignoto e allo stesso tempo il terrore di ciò che esso nasconda. Aggiungiamo che questo racconto fa anche riferimento a un evento accaduto quello stesso anno, ovvero la scoperta di un nuovo pianeta, Plutone, che all’interno del racconto viene associato a quello che all’interno dei miti, e di quel chiamato Necronomicon, prende il nome di Yuggoth e da cui si presuppone provengano le misteriose creature. Anche queste, come quelle incontrate precedentemente assumono delle caratteristiche che si possono assimilare a quelle già incontrate precedentemente, seppure con connotati diversi.

Come si è già detto è uno dei racconti ritenuti più famosi e di sicuro si può affermare che sia anche uno di quelli meglio riusciti, forse proprio grazie a questo suo integrare elementi tipici del proprio tempo, basti appunto immaginare come doveva essere per un lettore dell’epoca vedere il riferimento a Plutone di cui si è parlato poco sopra. Inoltre se fino ad ora i racconti sono stati piuttosto brevi, a partire da Colui che sussurrava delle Tenebre e il precedente Call of Cthulhu, cominciano ad allungarsi al punto tale da poter quasi essere estrapolati dalla raccolta e diventare delle pubblicazioni separate.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.