C’è un sentimento che pare governare le leggi della vita ma anche quelle della morte. Supera qualsiasi difficoltà e si lancia verso l’infinito vuoto valicando i confini dell’impossibile. L’amore. Quello con la A maiuscola, lo struggente desiderio che lega due anime in eterno e si fonde con la fine di ogni cosa. Il sentimento gotico per eccellenza, intriso di passione e malinconia.

È proprio l’amore, in tutta la sua gotica bellezza, che la casa editrice ABEditore vuole rappresentare con la raccolta di cinque racconti gotici intitolata Finché morte non vi separi.

Il volume, intervallato da immagini che conservano il gusto d’altri tempi, tra scheletri danzanti e dame in languide posizioni, custodisce l’operato di alcuni degli autori più celebri, vissuti tra la fine del 1700 e gli inizi del 1900.

Washington Irving

Il libro apre con Il promesso spettro di Washington Irving. Si tratta del celebre autore de La leggenda di Sleepy Hollow, che ha fatto il giro del mondo con il suo cavaliere senza testa. Nato nel 1783 a New York, Irving fu uno dei primi veri scrittori statunitensi e spianò la strada al genere horror, prescelto in seguito da grandi autori come Edgar Allan Poe. La storia ci porta nella Germania cavalleresca dove un giovane sta andando in contro al suo destino, quella promessa sposa che non ha mai visto prima, ma della cui bellezza sembra vantarsi l’intero casato dei Katzenellenbogen. Il fato però è crudele e un tranello pare in agguato per la giovane fanciulla. Una storia di fantasmi che si rivela essere in realtà l’inganno di un innamorato, in cui l’autore ha sottolineato fino a che punto è in grado di spingerci l’amore quando temiamo di non avere alcuna chance.

Gustavo Bécquer

La raccolta prosegue con Il Monte delle Anime, scritto da Gustavo Adolfo Bécquer, poeta e scrittore spagnolo nato nel 1836 a Siviglia e deceduto nel 1870, lo stesso anno in cui morì anche il fratello Valeriano a cui era molto legato. Con questo racconto, Bécquer cerca di ricreare una sorta di leggenda, una vera e propria storia di fantasmi che termina nel macabro, suscitando nel lettore quella tipica sensazione di cupa magia che è propria dei racconti dell’orrore. Con una scrittura semplice ma ricca, l’autore ci fa capire come a volte lo scetticismo possa costare la vita; è sempre bene non mettere in discussione i morti, se non volete morire… morire di terrore!foto libro aperto finché morte non vi separi abe editore

Auguste de Villiers de L’Isle-Adam

Nel terzo racconto di questa raccolta, Vera, un gentiluomo è straziato dalla morte della sua adorata sposa e per anni vive una sorta di sogno ad occhi aperti, in cui si convince che sua moglie non sia mai trapassata. Rinchiuso nella sua bolla onirica, passa le sue giornate a riempire i vuoti con la presenza impalpabile di lei; blinda la sua mente e si concentra con tanta determinazione sul desiderio di averla accanto da richiamare il suo spirito etereo dalla tomba. L’autore, Auguste de Villiers de L’Isle-Adam – scrittore e commediografo francese vissuto tra il 1838 e il 1889 –, pone sotto i riflettori un fenomeno che accade sovente anche nel mondo reale: è possibile infatti che due anime siano così concatenate l’una all’altra, da chiamarsi a vicenda, cosicché l’amore defunto trascini alla fine nella morte il compagno ancora in vita. Quando due persone condividono un’intera vita di ricordi, il destino si fonde e diviene un singolo fato; a questo punto un’anima non può stare a lungo senza l’altra e dunque i due amanti trapassano a un massimo di tre anni di tempo l’uno dall’altra. È una visione molto romantica e allo stesso tempo molto macabra dell’amore ma, come disse Dante Alighieri

“L’amore è più forte della vita e tanto vicino alla morte”.

Aleksandr Ivanovič Kuprin

Una fanciulla che ha vissuto la sua intera vita da girovaga, lavorando in un circo; un clown presuntuoso che ha scalato le vette della risata: questi i personaggi di Allez!, il racconto triste di Aleksandr Kuprin, scrittore russo a cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Una ragazza che si infervora di un uomo che pare intento a donarle tutto se stesso, ma che finisce presto per rivelarsi un donnaiolo per il quale il cuore della giovane Nora si spezzerà irrimediabilmente. Ed è forse la morte l’unica vera via di scampo a questo sentimento? E allora quella parola che sin da piccola a dominato il suo mondo di spettacoli e applausi, “allez” (“andate” in francese) le rimbomba nella mente in un imperativo che supera la paura. In questa storia l’amore è quasi una condanna, poiché, non ricambiata, questa forte emozione può trasformarsi nel più nero degli incubi.

Antonio Ghislanzoni

A chiudere questa breve antologia di racconti, ecco La tromba di Rubly di Antonio Ghislanzoni, librettista, poeta e scrittore originario di Lecco, che in alcune occasioni ebbe la fortuna di collaborare anche con Giuseppe Verdi. In quest’opera la musica acquisisce una parte fondamentale: diviene il cordone che unisce la vita alla morte, pronta a spalancare le porte del mondo oltre ogni confine. Ancora una volta l’amore disperato è pronto a tutto pur di ricongiungersi con la sua anima gemella. E quando non siamo in grado di richiamare i morti sulla terra? Be’, non ci resta che seguirli nell’oltretomba.

Conclusioni

In un tripudio di passioni malinconiche e disperate, fa dunque sfoggia di sé l’amore gotico. Grazie a Finché morte non vi separi sarete in grado di sentirlo, di crogiolarvi nella sua orrifica bellezza e nella sua smielata malinconia; così che un giorno, se lo ritroverete nella vita reale, sarete in grado di riconoscerlo e chissà… stargli alla larga o corrergli in contro!

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