The Woman King è un film del 2022 diretto da Gina Prince-Bythewood, basato su eventi reali. Il film è stato co-prodotto da TriStar Pictures ed Entertainment One. Nel cast la grande Viola Davis nel ruolo della protagonista: Nanisca, Thuso Mbedu, Lashana Lynch Izogie, Sheila Atim, John Boyega, Hero Fiennes Tiffin e Jordan Bolger. Attualmente disponibile su Sky.

The Woman King – Trama

The Woman King. poster

The Woman King. poster
© Sony Pictures

Nel 1823, nel Regno di Dahomey, in Africa occidentale, il generale Nanisca, leader del gruppo di amazzoni definite Agojie, libera le donne dahomeane rapite dai commercianti di schiavi portoghesi, aiutato da cavalieri dell’Impero Oyo. Questo provoca il re Ghezo del Dahomey a prepararsi per una guerra totale con gli Oyo. Nanisca inizia ad addestrare una nuova generazione di guerriere che si uniscono alle Agojie per proteggere il regno. Tra queste guerriere c’è Nawi, una ragazza volitiva che il padre ha offerto al re dopo aver rifiutato di sposare uomini che l’avrebbero picchiata. Nawi fa amicizia con Izogie, una veterana Agojie. Rivela inoltre a Nanisca di essere stata adottata e mostra una voglia sulla spalla sinistra, scioccando Nanisca.

I mercanti di schiavi portoghesi guidati da Santo Ferreira e accompagnati dal mezzo dahome Malik arrivano nell’ambito di un’alleanza con gli Oyo, guidati dal generale Oba Ade. Nawi incontra Malik mentre fa il bagno e i due diventano amici. Poco dopo aver terminato l’addestramento per diventare una Agojie a tutti gli effetti, Nawi si allontana di nascosto per parlare con Malik e viene a sapere che gli Oyo stanno pianificando un attacco. Lo riferisce a Nanisca, che la rimprovera per la sua imprudenza. Nanisca rivela che in gioventù è stata catturata da Oba, violentata e ingravidata. Dopo aver dato alla luce una figlia, Nanisca le ha conficcato un dente di squalo nella spalla sinistra prima di darla via. Nanisca aiuta Nawi a estrarre il dente, confermando che è la sua figlia biologica.

Recensione

Una sceneggiatura ricca di suspense, di azione e di momenti altamente drammatici, ma di grande impatto emotivo. Una pellicola decisamente interessante, con un’ottima regia e fotografia. Ammetto che è ricca di bravi interpreti e noto un buonissimo montaggio. Le atmosfere dell’Africa parlano per immagini e affascinano lo spettatore in ogni sua connotazione.

 The Woman King foto dal set

The Woman King foto dal set © Sony Pictures

I personaggi sono tutti molto bravi e credibilissimi nei rispettivi ruoli. Non mi meraviglia che abbia ricevuto così tante candidature a premi, assolutamente meritati, secondo il mio modesto avviso.

Ho amato queste amazzoni di cui ignoravo l’esistenza storica, e il loro re illuminato (Boyega), per nulla maschilista, ma lungimirante  nella comprensione della politica del suo tempo e nel desiderio di elevare il suo popolo e la sua terra. Il dahomey è un luogo vessato dalle ingiurie del nemico.

Nonostante i ripetuti attacchi non ha molto da temere grazie alle potentissime guerriere, guidate dalla prode Nanisca. Tutta l’ambientazione e qualcosa nella società matriarcale mi ha ricordato incredibilmente il Wakanda e quindi Black Panther. Ma come dicevo, le eroine qui sono tutte donne o quasi, la storia è del tutto originale e verosimile.

 The Woman King foto dal set

The Woman King foto dal set © Sony Pictures

La giovane protagonista Nawi, è stata una bella rivelazione e così anche le sue origini e il plot twist che si rivela piano, piano e che non mi ha sorpresa, ma comunque commossa e affascinata.

Tecnicamente non ho nulla da dire, ed emotivamente è stato davvero bello, coinvolgente e sarò ripetitiva, ma apprezzo sempre l’azione e le storie avventurose che vedono la forza femminile contrapporsi all’arroganza e alla sete di potere e guadagno tipica degli uomini corrotti e malvagi.

In definitiva

La dignità del popolo africano, nonostante le tribolazioni, lo sfruttamento perpetrato per secoli e la sete di conquista dei bianchi, per me ha qualcosa che affascina tantissimo. Un film altamente consigliato e, anche se basato soltanto in maniera approssimativa su fatti reali, l’ho decisamente trovato ben realizzato e credibile. Lo consiglio a un pubblico adulto, viste le scene di violenza e il tema trattato.

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