La talentosa Caterina Guzzanti si è subito appassionata al clima del festival affermando: “Giffoni è molto più di quanto mi aspettassi, l’anno prossimo porto anche mio figlio”. La caratterista, attrice, per la prima volta è approdata al festival il 22 Luglio. La regina della satira, si è fatta subito riconoscere alla corte di Serena Dandini, era solo una ragazzina, ma è riuscita a emergere per le sue doti e non per merito del suo cognome.

Anche se, ai miei fratelli, devo tanto, forse tutto. Io volevo fare la veterinaria, in casa accoglievo, talvolta nascosti sotto al letto, qualsiasi animale ferito.

E, invece, mia sorella Sabina in una vecchia imitazione di mia madre in vestaglia ha visto una luce, sbattendomi direttamente sul palco in prima serata.

Guzzanti e il suo lavoro

Non vedeva letteralmente l’ora di entrare in sala per incontrare i giffoners, Caterina Guzzanti, ed era visibilmente emozionata: Sono piacevolmente terrorizzata, lo ammetto. Ad accoglierla un boato di benvenuto, più che un saluto al suo ingresso nella sala Truffaut si è udito:

“Dai, dai, dai che la giriamo!” – dalla prima all’ultimissima poltrona risuona dai juniors, la citazione cult di “Boris”, amatissima serie che l’ha vista esplodere sul piccolo schermo, nel ruolo di Arianna.

Ha affermato: “È il personaggio che più mi rassomiglia e continua a distanza di anni a sorprendermi”. Da quando è stata trasferita da Fox – con le prime tre seguitissime stagioni, dove i protagonisti prendono molto in giro la tv generalista e i prodotti della fiction standard “quella che piace a nonna, per dirla meglio” – approdando su Disney+ la serie è diventata un fenomeno anche all’estero, in una nuova quarta stagione che gli è scoppiata fra le mani.

Caterina Guzzanti al Giffoni 53

Caterina Guzzanti al Giffoni 53 © Giffoni

A detta sua, il modo di fare fiction – e non solo, è cambiato in maniera drastica e anche velocemente con un’ultima stagione dedicata a temi del tutto nuovi come l’algoritmo “furbo”, il politically correct e le nuove piattaforme. “Non sento alcuna nostalgia rispetto alle altre tre stagioni, ne abbiamo abbastanza dell’Italia di quindici anni fa!”.

L’impatto che “Boris” ha avuto anche sul cinema è indiscutibile. Una vera e propria factory che ha sfornato “attori affidabili” dalla Crescentini, a Pannofino, Calabresi e Aprea, solo per citarne alcuni.

 

Se il pubblico è felice, vuol dire che il lavoro è fatto molto bene.

Se sembriamo bravi, allora vuol dire che siamo bravi.

Mamma di un bimbo di quasi nove anni, Elio, rimpiange di non averlo portato con sé al Giffoni53. Ha lodato le qualità e l’organizzazione del festival, i momenti di confronto ed è sicura che iscriverà suo figlio il prossimo anno.

Ha incontrati davvero tanti adolescenti, che le hanno posto le domande più disparate appuntate sulle loro agendine, dalla carriera alla sulla vita privata, domandando quali siano i suoi trucchi del mestiere.

Gli adolescenti di ora sono sorprendentemente molto colti, hanno un pensiero veloce, ma scelgono con cura le parole da usare. Io sono una boomer da quando hanno coniato il termine, spero di essere stata all’altezza delle loro aspettative. Sicuramente, questa sera, abbiamo riso per le stesse cose.

Noi anni luce

Il 23 si presenta al Giffoni Film Festival la nuova pellicola teen drama: “Noi anni luce” di Tiziano Russo, giovane regista (Skam Italia) in cui Caterina interpreta la mamma di un adolescente di nome Elsa (Carolina Sala) che, quasi in apertura di film, scopre di essere malata e di aver bisogno di un trapianto di midollo osseo.

Quando un attore comico a cui vengono sempre affidati ruoli brillanti invece viene scelto volutamente, per un ruolo serio, non ci sembra vero.

E, quindi, ci diamo da fare il doppio.

Noi Anni Luce una scena dal Film

Noi Anni Luce una scena dal Film
© Notorious Pictures

Un road movie alla ricerca di un genitore assente, ma non è dato svelare il finale. Il tema è stato trattato in modo molto delicato. La Guzzanti si definisce una donna che affronta anche i drammi con il sorriso.

La vedremo prossimamente sul grande schermo in “Cattiva coscienza” di Davide Minnella e “Elf me” degli YouNuts!.

Il ruolo di attrice si misura con quello di madre e viceversa, quando racconta: 

Il cinema è importantissimo nella formazione per i ragazzi. Io stessa sto sempre a cercare quali film possano essere più adatti a loro, poi mi dò due schiaffi e ritorno in me: i giovani sono assolutamente in grado di gestire qualsiasi argomento. Non c’è bisogno di togliere ingredienti, piuttosto facciamo dei bei film.

Autore