Nel suo trattato Vampiri e Vampirismo, Dudley Wright tratta ancora molti altri casi legati al vampirismo e al mondo dell’occulto. Durante il nostro percorso dedicato a Draculea, abbiamo già incontrato la penna di Wright nell’articolo denominato Un vampiro vivente tratto dall’Occult Magazine. E ancora una volta, l’autore racconta la storia non molto non molto vicino a noi e se con il racconto precedente Il gatto di Nabeshima, siamo approdati in Giappone, questa volta il nostro viaggio attraverso le terre cinesi.
Prima di proseguire con la nostra recensione, o forse sarebbe più appropriato dire con le nostre considerazioni, vi ricordiamo di volgere uno sguardo anche al blog di Bloody Reader e al suo articolo corrispondente.
Vampiri e Vampirismo in Cina
Come abbiamo detto articolo precedente, la tradizione orientale non ho delle delle proprie figure di vampiri importa invece dall’Occidente. Il nome che viene utilizzato per la creatura è Kiangshi che significa propriamente cadavere-spettro. Dobbiamo ammettere, però tuttavia, che questa figura è molto più simile al vampiro tradizionale occidentale rispetto al gatto della leggenda. Lo spettro, o comunque vogliamo definirlo, attacca uomo il cui cadavere viene trovato del tutto privo di sangue, ma anche mancante della testa.
Il motivo fper cui lo spettro abbia deciso di portare via proprio la testa della sua vittima è del tutto sconosciuto. Fatto sta che questo elemento sembra essere di particolare rilevanza per la creatura. Essa, infatti, lo stringe forte nella sua bara al punto che per liberarla gli uomini sono costretti a mozzare e anche le braccia.
L’estratto è comunque molto breve e ci permette poco di approfondire, tuttavia restano interessanti alcuni punti che trattano di come il popolo cinese si confronti con queste creature. Per esempio, molto interessante È il fatto che sembri che questi cadaveri-spettro, o vampiri, Non siano in grado di attraversare il riso, i piselli rossi e il ferro. Se per l’ultimo elemento potevamo anche uscire immaginarlo, i primi due risultano alquanto peculiare.
Per quanto riguarda il riso dobbiamo sicuramente ricordare che la cucina cinese presenta molti piatti con questo cereale. Inoltre sono diverse le tradizioni che considerano il riso come un simbolo di abbondanza. Da pochi chicchi, infatti, si può ottenere una produzione molto vasta. Forse è per questo che per il popolo cinese può, correggetemi se sbaglio, dare al riso anche un valore magico/benefico. Di conseguenza non è del tutto assurdo che esso abbia la capacità di allontanare creature malvage o spiriti allo stesso modo del sale nella tradizione occidentale.
Bellissimo vedere come in tutto il mondo ci siano tradizioni che si richiamano nelle credenze ma con aspetti così peculiari non vedo l’ora di leggerlo
Questa è un opera che secondo meteta per intero, infatti cercherò di procurarmelo
Certo che questa raccolta spazia davvero a 360° nel mito del vampiro!
Davvero. È la cosa che mi piace di più.