Matrix Resurrections è un film del 2021 diretto da Lana Wachowski. Si tratta del quarto capitolo della serie Matrix e vede il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss, Jada Pinkett Smith, Lambert Wilson, Daniel Bernhardt nei loro antichi ruoli, mentre tra i nuovi membri del cast figurano Yahya Abdul-Mateen II, Jessica Henwick, Jonathan Groff, Neil Patrick Harris, Priyanka Chopra e Christina Ricci. A oggi è disponibile su Sky.

Matrix Resurrection – Trama

Keanu Reeves in Matrix Resurrections (2021)

Keanu Reeves in Matrix Resurrections (2021)
© IMDB

Thomas Anderson è uno sviluppatore di videogiochi di successo, creatore della serie di videogiochi Matrix basata sui suoi deboli e traumatici ricordi come Neo. In una caffetteria locale, Anderson continua a incrociare le strade con Tiffany, una madre sposata senza alcun ricordo del suo passato, su cui Anderson ha basato Trinity, un personaggio del suo gioco. Anderson lotta a volte per separare la realtà percepita dai ricordi e dai sogni. Il suo terapeuta gli prescrive delle pillole blu per sopprimere questi episodi di “allucinazione”, che lui però smette di prendere.

Anderson gestisce una simulazione chiamata modale, una sandbox di programmazione creata per sviluppare i personaggi del gioco. Una giovane donna di nome Bugs viene a sapere che il modale sta eseguendo un vecchio codice in un loop, raffigurante il momento in cui Trinity trova Neo all’interno di Matrix. Bugs scopre un programma che incarna Morpheus, e aiuta a liberarlo prima che il socio in affari di Anderson, Smith, possa cancellare il modale. Dopo aver scoperto la sua posizione, Bugs e Morpheus estraggono Anderson da Matrix e apprendono che Smith è in realtà una nuova versione dell’agente Smith.

Recensione

Ottimi effetti visivi e fotografia.

Eréndira Ibarra in Matrix Resurrections (2021)

Eréndira Ibarra in Matrix Resurrections (2021)
© IMDB

Cosa è reale e cosa non lo è? Quale scelta fare nella propria vita: vivere nella zona confort o sfidare l’ignoto e seguire la propria strada nella profonda e tortuosa tana del Bianconiglio?

Per chiunque abbia visto la trilogia è chiaro che questo quarto episodio poteva essere evitato, che la storia si era conclusa ma che i creatori avevano in progetto di creare un seguito per il caro guadagno.

Nonostante il forte senso di dejavù, tutto si è modernizzato e così la storia del leggendario Neo. Quanto sia chiaro allo spettatore quello che accade non si sa. Molte spiegazioni tecniche e informatiche vengono fornite, ma la creatrice di questo quarto film ha ben chiaro cosa accada e cosa dovrà accadere nella storia per una buona coerenza e per non perdere l’attenzione degli spettatori?

Mi è chiaro che l’amore tra Neo (Keanu Reeves) e Trinity (Carrie Anne-moss), il loro legame e la forte energie karmica tra i due, è ancora la colonna portante di questo nuovo episodio.

Keanu Reeves and Carrie-Anne Moss in Matrix Resurrections (2021)

Keanu Reeves and Carrie-Anne Moss in Matrix Resurrections (2021)
© IMDB

In fondo cos’è l’amore se non la più alta forma di potere che spinge l’essere umano, anche il più stanco ad agire a combattere impedendo di arrendersi di fronte alle difficoltà e ai nemici invincibili?

C’è ancora una volta l’eterna sfida a suon di pallottole e kung fu tra bene e male, tra l’eletto e l’agente Smith (Jonathan Groff), una collaborazione e un’avversione profonda tra il mondo umano e quello delle macchine. La saggia guida non dell’oracolo o di Morpheus ma del generale Niobe (Jada Pinkett-Smith) e del capitano Bugs (Jessica Henwick).

Tra nuovi e vecchi personaggi emerge l’analista di Neil Patrick Harris, ambiguo, sagace e, a tratti, metodico nella sua ostinata determinazione di fermare a tutti costi Neo.

In definitiva

Yahya Abdul-Mateen II in Matrix Resurrections (2021)

Yahya Abdul-Mateen II in Matrix Resurrections (2021)
© IMDB

Se mi è piaciuto? Non lo so, c’è molto di trito e anche molto di originale. Il linguaggio strettamente correlato al mondo del gaming e della tecnologia digitale mi è oscuro tanto da destabilizzare la mia attenzione, ma la filosofia intrinseca della storia, può avere dei punti di luce. Nonostante i dialoghi prolissi e confusionari è possibile interpretare una parità d’intenti.

Mi è piaciuto il sempre verde ricorso al girl-power, il trionfo del bene sul male e sulla volontà di sottomettere i popoli. Il potere del vero amore e del lavoro di squadra. IL trionfo dei valori e sul empowerment dei personaggi, rendono tutto sommato questa pellicola piacevole.

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