“Nessuno, oltre me, poteva scrivere questo libro; primo, perché sono un cannibale e secondo perché sono francese e di arte culinaria me ne intendo”.
In effetti, Nico, per sua stessa ammissione, è (stato) un cannibale e tante altre cose che è possibile approfondire nell’articolo dedicato e nella successiva intervista.
E detto ciò, s’intende che “Il ricettario cannibale” è proprio quello che promette di essere, una raccolta di suggerimenti su come cucinare e consumare…carne umana.
Ma non solo.
Sconvolgente, irriverente, divertente
Il ricettario cannibale: Ricette con carne umana da tutto il mondo di Nico Claux
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L’autore affronta con sconvolgente serietà e cognizione di causa tutti i passaggi che portano (potrebbero portare) al consumo di carne umana, da dove e come reperire l’ingrediente principale a quali tagli preferire, con tanto di info grafica, rassicurando l’aspirante cannibale sui rischi sanitari che secondo Nico, sono inferiori rispetto alle carni reperibili nelle catene alimentari di distribuzione…e non vi spoilero il perché.
Passando attraverso un capitolo che racconta di ristoranti in cui è stata “servita” carne umana, l’autore risponde alla domanda che gli viene posta più frequentemente: che sapore ha? Non mancano interessanti e precise dissertazioni sui popoli che hanno praticato e tutt’ora praticano il cannibalismo e su quanto questa usanza, da un punto di vista antropologico, faccia parte del nostro retaggio evolutivo.
Assolutamente irriverenti ma non prive di filo logico (anche se lungo e contorto), le teorie “vegan friendly”(avete letto bene) di Nico.
Con la seconda parte de “Il ricettario cannibale” è teoricamente possibile mettere su una cena degna di Hannibal Lecter, sempre dando per scontato si abbia a disposizione l’ingrediente basilare con cui preparare snack, antipasti, zuppe, insalate, primi, secondi e dolci.
Da notare che l’autore, negli anni ’90, quando era in detenzione, ha corrisposto con svariati serial killers e da alcuni di loro ha preso spunto per ampliare le “competenze culinarie” che poi ha elargito nel libro.
Intervallate da citazioni di artisti, romanzieri, filosofi e psichiatri che si sono espressi sull’antropofagia, troviamo la “salsiccia tedesca alla Armin Meiwes”, chi conosce la sua storia capirà perché proprio la salsiccia…, la bistecca di bicipite di Jeffrey Dahmer, lo yogurt (a forma) di cuore di Richard Chase, solo per citare alcune portate dell’improbabile iperproteico menù.
Conclusioni
Sicuramente non adatto a chi ama “i nastri rosa e gli unicorni”, a chi prende troppo sul serio le cose ed alle persone particolarmente sensibili.
Naturalmente l’autore NON intende sollecitare, incoraggiare o appoggiare condotte illegali o pericolose per la salute, come non intendo farlo io recensendo il libro o i responsabili del sito che ospita questo articolo.
Chiarito questo, posso dire che ho letto “Il ricettario cannibale” con la consueta curiosità e tranquillità che mi spinge ad interessarmi di true crime e vampirismo.
Con un po’ di elasticità mentale e pelo sullo stomaco, la lettura può risultare a tratti anche divertente proprio a causa della naturalezza con la quale l’autore ci prepara la cena e ci fa capire, tra le righe e con nonchalance, che sarebbe pronto ad affettarci, come ai vecchi tempi.
Vi appassiona il true crime e cercate un libro fuori dal comune? “Il ricettario cannibale” fa per voi!
Avete amici o parenti invadenti che bussano alla vostra porta troppo spesso e senza preavviso? “Il ricettario cannibale” fa per voi!
Fate in modo che gli ospiti sgraditi lo notino…funziona, credetemi!
“Il cannibalismo è una delle manifestazioni più evidenti della tenerezza.” (cit. Salvador Dalì)
Attenzione!
“Il ricettario cannibale” ha il solo scopo di riportare informazioni, esperienze e punti di vista dell’autore.
L’autrice di questo articolo, il sito che lo ospita e Nicolas Claux non intendono in alcun modo sollecitare ed appoggiare condotte illegali e/o pericolose per la salute.
