Il 22 Luglio è stata anche la volta del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Antonio Tajani, si è rivolto alla platea degli Impact del Giffoni53, parlando di questioni di notevole importanza. Soprattutto quella politica e sociale, parole che hanno acceso la Sala Blu dove sono radunati i gruppi di Impatto Giovani per ascoltare la conferenza:

Più attenzione ai diritti umani perché ciascuno di noi poteva essere Giulio Regeni o Mario Paciolla”.

Ad accogliere il primo inquilino della Farnesina, il prefetto di Salerno, Francesco Russo, il sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano, il presidente dell’Ente Autonomo Giffoni Experience, Pietro Rinaldi, il direttore generale di Giffoni, Jacopo Gubitosi e il fondadore Claudio Gubitosi che ha dichiarato:

 Loro sono gli impattatori, coloro a cui affidiamo il compito di replicare l’esperienza e di farla rivivere nelle loro comunità, nelle loro città, in Italia e all’estero. Giffoni è un punto di riferimento mondiale. Da qui siamo partiti e siamo andati in tutto il mondo. Tutta l’Europa e non solo vive dell’esperienza di Giffoni. Siamo un brand italiano, fieramente meridionale, ma attraverso di noi l’Italia ha una leadership di valore internazionale”.

Tajani agli Impact

Conosco bene la vostra realtà – ha detto – me l’ha fatta conoscere Generoso Andria quando siamo stati colleghi all’Europarlamento. Il Ministero degli Esteri sostiene Giffoni attraverso la sua rete diplomatica e quella degli Istituti italiani di cultura all’estero. È molto positivo il fatto che i giovani qui possano stare insieme, discutere e si sentano utili ed impegnati”.

Il ministro Antonio Tajani a Giffoni53

Il ministro Antonio Tajani a Giffoni53 © Giffoni

Giffoni è una manifestazione che funge da antidoto al preoccupante diffondersi delle dipendenze tra i ragazzi. Le sue parole comprensive dimostrano un discernimento e senso di autocritica nei confronti di tutti gli adulti, asserendo che i giovani non dovrebbero mai perdere la speranza e che questo dipende da tutti noi.

Ha parlato dell’importanza del ministero proprio di sostenere i giovani e le loro iniziative.

I ragazzi hanno rivolto come sempre numerose domande, riguardo i problemi dell’Italia e del panorama internazionale. I problemi sono tanti, inutile negarlo. Servono risposte concrete e non ideologiche. Il fenomeno delle migrazioni in particolare che coinvolge sicuramente ogni cittadino, anche i giovani.

La questione migratoria  va affrontata alla radice e non solo come un problema di ordine pubblico. Le cause sono povertà, il cambiamento climatico, le guerre civili, il terrorismo. Tutto questo spinge la gente a scappare ed una rete criminale ad approfittare della loro disperazione. Per risolvere il problema serve coesione. L’Italia da sola non può farcela”.

Sono questi i punti cardine della politica estera italiana, Tajani ne fa riferimento esplicito continuando:

L’Unione Europea e le relazioni transatlantiche – dice – sono le nostre priorità, ma in generale spingiamo sull’area del Mediterraneo allargata e faccio riferimento al Nord Africa, al Medio Oriente, ai Balcani. La liberazione di Zaki non è un baratto, ma è il frutto di un’azione diplomatica incisiva. Non è stato facile liberare, ad esempio, Alessia Piperno. Abbiamo mostrato autorevolezza e credibilità e questi sono i risultati”.

Tajani al centro di polemiche

C’è stato un ampio il riferimento sulla vicenda del salario minimo, di cui si sta discutendo sempre più animatamente. Ragione per il quale Tajani non nasconde di essere finito al centro di polemiche molto accese, ha spiegato tutto ai ragazzi di Giffoni:

La sfida è quella di non perdere i nostri giovani che rischiano di andarsene dall’Italia perché abbiamo salari troppo bassi. Io non sono per il salario minimo, ma sono per il salario ricco, un salario cioè che consenta alle persone di arrivare a fine mese, di non doversi sposare per forza a 40 anni, di poter mantenere un figlio.

Questo è possibile se si taglia il cuneo fiscale, come il governo finora già ha fatto, se si esclude ogni forma di tassazione su tredicesima, lavoro festivo, straordinario, premi di produzione. Lo chiamo salario ricco perché non mi accontento di un salario minimo.

Mi ha meravigliato la polemica perché io sono per portarlo più su, mentre la previsione di un salario minimo per legge in automatico lo abbassa. E poi non è vero che l’Europa ci obblighi a definire un salario minimo per legge. Bisogna liberare più risorse e per farlo a medio termine servono riforme, quella della giustizia, quella fiscale, quella della burocrazia. Su questo dico che dobbiamo essere più ambiziosi e provare a fare di più”.

È con queste parole che il ministro degli esteri, Antonio Tajani ha concluso il suo incontro con i ragazzi:

Ogni essere umano ha diritto ad essere libero. Non mi interessano gli aggettivi, ogni persona è un essere umano e deve poter essere libero in quanto tale. Questo significa mettere le persone al centro e questo è il nostro impegno perché ognuno di voi è indispensabile, insostituibile, irripetibile”.

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