Ossessioni è il titolo di una raccolta di 8 racconti pubblicata dalla casa editrice Alcatraz Edizioni e che racchiude storia di spettri e di fantasmi. Tutte queste storie hanno come minimo comun denominatore la loro autrice: Vernon Lee.

A molti questo nome non dirà nulla poiché questa autrice del fantastico è stata per troppo tempo lasciata in un angolo e così anche le sue storie. Prima di fare quindi un resoconto sui racconti è necessario soffermarsi un attimo a discutere di chi fosse la loro autrice e come e perché tali storie potevano nascere solo dalla sua mente.

Vernon Lee

Sargent, John Singer; Vernon Lee; Tate;

Sargent, John Singer; Vernon Lee; Tate; John Singer Sargent, Public domain, via Wikimedia Commons

Violet Paget nacque il 14 ottobre 1856 dal secondo matrimonio di Matilda Adams con Henry Paget, l’insegnante privato del primo figlio. Per tutta l’infanzia Violet si spostò a seguito della sua famiglia di città in città e di paese in paese cambiando residenza ogni circa sei mesi. Fu proprio in questi viaggi che i Paget entrarono in contatto con un’altra famiglia  che condivideva con loro uno stile di vita molto similare: i Sargent. Questo incontro fu particolarmente rilevante perché, proprio grazie al rapporto fra le due famiglie Violet iniziò ad interessarsi ai libri di arte che le avrebbero permesso di sviluppare la sua vena  estetica.

È breve il passo che la porta da lì a iniziare la sua carriera nel mondo della scrittura scegliendo uno pseudonimo che potesse veicolare l’idea di un autore maschile.

Vernon Lee ha una lunga carriera in cui i temi della sua scrittura spaziano dalla saggistica alla narrativa con un particolare interesse per il fantastico e la favolistica (tratterà moltissime fiabe soprattutto di matrice italiana).

Si occupa di politica e in particolare di femminismo a cui si aggiunge una particolare propensione verso il pacifismo.

Muore il 13 febbraio 1935 in seguito a una serie di attacchi cardiaci.

Le sue opere non hanno ottenuto la fama a cui avrebbero avuto diritto, tuttavia possiamo dire che hanno certamente lasciato un’impronta chiara e distinguibile.

Ossessioni

I fantasmi delle mie storie si potrebbero definire ingannevoli…

Di loro posso dire solo una cosa: che hanno infestato certe menti in particolare, e tra quelle che hanno infestato c’è pure la mia.

Ossessioni di Vernon Lee

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Da queste parole di Vernon Lee si intuisce tutta la cifra stilistica della sua letteratura del soprannaturale: i fantasmi esistono, sono tra di noi, ma si manifestano solo quando vengono evocati dalle ossessioni, dalle passioni (e perché no, dall’odio) che provano i vivi.

Nelle otto storie raccolte in questo volume, qui offerte in una nuova traduzione, l’autrice si muove con vera maestria sul labile confine tra la narrativa fantastica e l’indagine psicologica, scavando nella mente e nelle emozioni anche violente dei protagonisti per creare situazioni che si sposano con strane forze ed elementi fuori dall’ordinario. A questo si aggiungono il notevole gusto per le ambientazioni e il suo modo particolare di tratteggiare le figure femminili – in special modo l’archetipo della femme fatale – e di guardare al passato e ai pericoli che comporta, tutti elementi che caratterizzano la sua scrittura e le hanno fatto guadagnare di diritto un posto speciale nel panorama della letteratura di genere, ma non solo, a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo.

Premessa

I testi in questa raccolta manifestano una serie di peculiarità e caratteristiche che  parlarne in un unico articolo significherebbe sminuirne il contenuto. Vernon Lee è un’artista poliedrica della quale, sebbene sia facile riconoscere la penna non si può certo definire prevedibile. Ogni racconto è una scoperta e un universo a sé stante.

Nonostante dunque il tema portante questi racconti sia comune essi riescono ad essere poliedrici e mai banali. I fantasmi della Lee mostrano aspetti che scavano all’interno dell’animo dei personaggi rappresentati raccogliendone i desideri e i pensieri più reconditi. Quando parliamo di ossessioni ci riferiamo anche a questo e spesso il termine potrebbe avere più di una valenza a seconda del racconto. Le storie prendono vita prima di tutto nell’animo dei personaggi, scavano ed emergono come se avessero vita propria.

La scrittura di Vernon Lee è precisa, minuziosa. Gli ambienti non sono mai casuali e spesso l’arte e l’estetica diventa una metafora di sentimenti e sensazioni dando vita a una miscela perfetta. Le sue opere potrebbero assimilarsi a un quadro pieno di fiori e boschi. E occhi di animali selvatici che si nascondono fra il fogliame, uccelli fra le nubi e perfino nel terreno. E la sorpresa è che quello che potrebbe apparire come il più piccolo e insignificante dettaglio non è casuale.

Questi otto racconti, che ci accompagneranno fino al giorno di Halloween ed elenchiamo qui sotto, ne sono la prova. E forse a qualcuno potrebbero  potrebbero far scoprire un’autrice che potrebbe diventare una vera e propria ossessione.

Autore

  • KeiLeela

    Classe '90. Nella vita mi occupo di codice e grafica, nel tempo libero navigo verso mondi fantastici. Fondatrice del portale Vampire's Tears, tratto di argomenti legati all'horror e al fantastico. Indago su miti e leggende e misteri esoterici.